Shanghai, 17 agosto - I prezzi dei medicinali saranno abbassati. Non solo: è stata stilata una lista di farmaci accessibili a tutti. Lo ha reso noto il vicepremier Li Keqiang descrivendo l'importante progetto di riforma del sistema sanitario in corso. La novità è che alla fine di quest'anno il 30 per cento delle strutture sanitarie statali potrà vendere – e senza trarne profitti - solo i farmaci della lista. Entro il 2011 l'obbligo sarà esteso a tutti gli ospedali almeno in parte pubblici, mentre quelli privati dovranno comunque dare la priorità ai farmaci indicati. Ogni provincia selezionerà alcune città pilota del progetto, destinato nei prossimi tre anni a estendersi a tutta la Cina. Sia il taglio dei prezzi dei medicinali che l'individuazione delle città pilota sono passi difficili ma sui quali il governo sta investendo molto, spiega la stampa locale. La maxi riforma del sistema sanitario annunciata lo scorso aprile sta così dando i primi frutti. L'obiettivo ambizioso è l'istituzione di un sistema di previdenza di base equo e accessibile per il novanta per cento della popolazione entro il 2020. La prima sezione del piano riguarda investimenti per 850 miliardi di yuan dal 2009 al 2011. Finora ne sono stati spesi 71,6 miliardi, riferiscono le statistiche ufficiali, per costruire migliaia di ospedali. Il numero degli abitanti delle aree rurali coinvolti in programmi di assistenza sanitaria è salito da 160 a 830 milioni. Buoni esiti anche per l'impiego: dopo il varo della riforma, gli ospedali hanno assunto mille medici specializzati e 120 mila figure professionali per la realizzazione di progetti nelle aree rurali. Sempre nel 2009, il governo ha in programma di costruire o ammodernare altri 50 mila istituti sanitari.