Pechino, 31 mag. – Circa 600 partecipanti, 230 aziende, 9 gruppi bancari e 18 associazioni: la terza grande missione di sistema italiana in Cina è iniziata ieri, nonostante i gravi problemi delle ultime settimane. Si parte da Chongqing, l'area metropolitana più vasta del pianeta, una megalopoli da più di 30 milioni di abitanti situata nel centro del paese, base strategica fondamentale per la "Go West Policy" con la quale il governo di Pechino punta ad aumentare l'industrializzazione delle province dell'Ovest. "Lo scorso anno, a fronte di una caduta generalizzata del nostro export – ha spiegato il vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso – il made in Italy è cresciuto, unica eccezione positiva, del 3,2% in Cina. E oggi questa tendenza è ancora più forte, basta guardare al dato di aprile (+17%). Questa missione può rappresentare una svolta storica, perché finalmente la Cina viene vista non più come una minaccia ma come una grande opportunità per l'Italia e le sue aziende. Basti pensare a come la stessa politica commerciale di Pechino sia cambiata: non più incentivi a chi esporta, ma un piano di rilancio dei consumi interni da 480 miliardi di dollari. Un piano a cui le aziende del made in Italy si sono già agganciate e che vale qualcosa come 20 nostre finanziarie". Ma le nubi che si erano addensate sull'iniziativa a causa dei ritardi della politica italiana non si sono ancora completamente diradate: organizzata da ICE, Confindustria e Abi, la missione è stata priva di una guida ministeriale fino a qualche giorno fa, dopo le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, una mancanza che, nonostante la sostituzione con il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, ha rischiato di provocare una diminuzione del rango della delegazione cinese che gli italiani avevano in programma di incontrare. Per le complesse liturgie del Partito Comunista Cinese, infatti, si tratta praticamente di una questione algebrica: in assenza di un capo delegazione di livello ministeriale, sostituito solo a qualche giorno dalla partenza, il ministro del Commercio non è tenuto a partecipare. "Stiamo ancora trattando la presenza di Chen Deming – fanno sapere fonti diplomatiche – e speriamo di riuscire a garantire la sua presenza nel corso della missione"; confermata invece la partecipazione di Bo Xilai, il potente segretario del Partito Comunista di Chongqing. E mentre si registra un aumento degli incontri business su business su Pechino (saranno tra i 700 e i 1000), una squadra dell'ICE cerca di sfruttare le ultime ore utili per rimettere definitivamente in carreggiata la missione.
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