Pechino, 2 nov. - Per settimane il governo ha tappezzato le città di manifesti e striscioni che scandivano il conto alla rovescia; adesso, finalmente, ci siamo: il più imponente censimento della storia ha avuto inizio ieri, e proseguirà per 10 giorni. Fino a mercoledì 10 novembre ben 6 milioni di funzionari saranno impegnati a percorrere il Paese casa per casa per fotografare la nuova realtà cinese; "Tra l'1 e il 10 novembre tutti i cittadini cinesi verranno conteggiati, dovunque essi si trovino" ha dichiarato il direttore della commissione per il censimento di Pechino Zhang Xueyuan. Quella che si presenterà ai funzionari incaricati sarà una Cina molto diversa da quella dell'ultimo censimento, che risale al 2010: dieci anni la popolazione ufficiale ammontava a un miliardo e 295mila persone, ma il conteggio non teneva conto dei lavoratori migranti che vivevano nelle città per meno di sei mesi.
La questione dell'hukou, il sistema di registrazione risalente all'era maoista che suddivide la popolazione tra aree urbane e rurali e costituisce un potente mezzo di controllo sociale, riveste un ruolo chiave nel nuovo censimento: per la prima volta, infatti, i cittadini cinesi verranno registrati nel luogo in cui vivono effettivamente, e non più esclusivamente sulla base del certificato di residenza. Il nuovo censimento punta insomma a una stima effettiva della popolazione che si muove tra campagne a città, che secondo proiezioni non confermate si aggirerebbe intorno ai 140 milioni di persone. Altro obiettivo è quello di stabilire quanti cinesi abbiano violato la politica del figlio unico, un fattore che potenzialmente potrebbe aggiungere altri milioni di unità al popolo dei senza nome. I risultati finali verranno pubblicati nell'aprile del 2011.
di Antonio Talia