Roma, 25 gen.- Fuori la tigre, dentro il coniglio: il cambio della guardia degli animali dell'oroscopo cinese è ormai vicinissimo. E' iniziato il conto alla rovescia per la festa più sentita dai cinesi: il capodanno, o Festa della Primavera in quanto ne introduce l'arrivo, simboleggiando così la rinascita. E' in quest'occasione che ogni anno circa 200 milioni di persone si mettono in viaggio per raggiungere parenti e amici lontani e salutare con loro il nuovo anno, dando così puntualmente inizio a quella che viene considerata la più grande migrazione interna a livello mondiale. Per molti cinesi – specialmente i lavoratori migranti – in parte a causa della spesa che comporta, in parte per via delle lunghe distanze, la festa rappresenta l'unica occasione durante l'anno per tornare a casa. Ed è questa anche una delle rare occasioni in cui il Paese si ferma con uffici e aziende chiusi per oltre una settimana. Traffico in tilt, treni affollati, aerei al completo: questa l'istantanea della Cina scattata tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, periodo in cui ricade abitualmente la ricorrenza. Basato sul calendario lunare, il capodanno cinese coincide, a seconda dei casi, con il primo, secondo o terzo novilunio successivo al solstizio invernale. I festeggiamenti, che di solito durano 15 giorni, inizieranno quest'anno il 3 febbraio, giorno del capodanno vero e proprio e si concluderanno il 18 con la Festa delle Lanterne, ma i preparativi cominceranno già da domani.
E mentre per la Cina la parola d'ordine è ormai quella del progresso – nell'economia come nella vita di tutti i giorni – nulla sembra essere più distante dalla modernità della Festa della primavera, durante la quale riti e simboli si susseguono e si intrecciano alla tradizione. Per l'occasione i cinesi delle zone rurali così come i più cosmopoliti seguono quei riti tramandati da generazione in generazione mettendo in scena spaccati di vita tipicamente cinese che nel XXI secolo sono ormai una rarità. A capodanno ognuno di questi riti e ogni gesto nasconde uno scopo benaugurale. A iniziare da domani quando milioni di cinesi si dedicheranno alla pulizia della casa e in particolare della cucina da cima a fondo con un duplice obbiettivo: eliminare i demoni dall'abitazione e fare una buona impressione agli dei che dovranno presentare il rapporto all'Imperatore di Giada. Ma più che un augurio quello di assicurarsi un buon auspicio sembra diventare in questo periodo dell'anno per cinesi una vera e propria ossessione riscontrabile in ogni angolo della casa: nell'armadio via i vestiti vecchi, i nuovi abiti simboleggiano la ricchezza; sulla porta i rotoli rossi con caratteri in stile calligrafico citano antichi versi augurali, mentre l'ideogramma Fu sta a indicare la fortuna; sulla tavola i piatti forti del capodanno: i ravioli al vapore, cucinati con tutta la famiglia la sera della vigilia e mangiati a mezzanotte, che simboleggia la ricchezza e il pesce che, per ragioni di omofonia, indica l'abbondanza. Ad accompagnare la festa c'è poi il rito dello scambio di doni e delle Hongbao, bustine rosse contenenti denaro che le coppie sposate regalano ai bambini o ai ragazzi non sposati. Fuori dalle quattro mura domestiche, l'intera Cina è in festa : spettacoli di fuochi pirotecnici illuminano le notti mentre balli, canti, l'immancabile danza del Dragone e del Leone e la processione delle Lanterne intrattengono i cinesi.
Se in Cina il capodanno è così sentito, all'estero tra le varie diaspore la lontananza non ha smorzato l'entusiasmo per la festa. Sono 31 le manifestazioni organizzate per l'occasione dall'ambasciata cinese in Italia in collaborazione con il ministero dei Beni culturali. Gli eventi, che rientrano nell'ambito dell'anno della cultura cinese in Italia, si protrarranno da domani fino al 18 per tutto il periodo della festività e interesseranno le principali città italiane da Roma a Milano, da Venezia a Torino, passando per Napoli, Reggio Emilia, Cagliari, Brescia, Civitanova Marche e Prato. Tradizionali spettacoli di draghi e leoni, previsti in ogni città, si alterneranno a mostre fotografiche sulla cultura cinese – a Napoli dal 2 febbraio - danze dei tamburi, concerti - come quello del 6 febbraio a Milano di Lu Wei -, parate e convegni.
di Sonia Montrella
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