di Sonia Montrella
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Roma, 25 set.- Dopo la parentesi heavy metal Ai Weiwei torna a far parlare di sé e della sua arte. E per la mostra @Large il celebre architetto, artista e dissidente cinese, più che una location ha scelto una vera e propria icona: Alcatraz. "Quando le persone vengono incarcerate per le loro idee, si prova una sensazione di isolamento, come dimenticati dal mondo" ha detto Cheryl Haines, direttrice della Fondazione FOR-SITE che ha organizzato la mostra.
Dal 27 settembre l'ex penitenziario statunitense ospiterà sette installazioni dell'artista che, tuttavia, ad Alcatraz – per un sopralluogo s'intende - non ha mai messo piede, così come non sarà presente all'inaugurazione della mostra. Dal 2011 infatti ad Ai Weiwei è vietato lasciare il Paese a seguito di una detenzione durata 81 giorni con l'accusa di frode fiscale, per molti un pretesto per mettere a tacere quella voce dell'artista spesso critica nei confronti del governo di Pechino. Lo stesso portafoglio dell'archistar è nelle mani della polizia. "La Cina è un Paese regolato da leggi. I dipartimenti di pertinenza, sulla base del diritto cinese, decidono sulle entrate e le uscite dei cittadini cinesi" ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, a coloro che hanno chiesto alle autorità cinesi di permettere all'artista di partecipare all'inaugurazione.
E proprio da quell'isolamento carcerario prende spunto @Large, a partire dall'opera "Trace" : 176 ritratti di prigionieri politici composti da 1.200 mattoncini di Lego. Tra i volti noti, il premio Nobel per la letteratura Liu Xiaobo, l'avvocato cieco Chen Guangcheng, mentre altre opere danno voce - letteralmente – a Martin Luther King, Mandela e Snowden. Le installazioni coprono 4 grandi aree del penitenziario incluse due di solito chiuse al pubblico.
Sempre il carcere ha ispirato anche l'esperienza musicale di Ai Weiwei che l'anno scorso ha pubblicato il suo primo album, Divina Commedia, preceduto dal singolo heavy metal Dumbass (idiota) e dal video che lo accompagna realizzato insieme al regista Christopher Doyle. Le immagini – una parodia alla sua detenzione – mostrano l'artista al fianco di alcune guardie carcerarie, sotto interrogatorio.
23 settembre 2014
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