AD AGOSTO HOT MONEY + 72%

Pechino, 22 set.- Mentre l'Unione europea è scossa dalla crisi del debito pubblico e negli Stati Uniti l'occupazione mostra un encefalogramma piatto, l'economia cinese continua a correre, e aumenta l'afflusso di capitali speculativi oltre la Grande Muraglia: secondo i dati pubblicati mercoledì da People's Bank of China, ad agosto le posizioni in yuan degli istituti finanziari –accumulate dagli acquisti di valuta estera della Banca centrale - hanno registrato un aumento netto di 376.94 miliardi di yuan (pari a 43.5 miliardi di euro), segnando un incremento del 72% rispetto a luglio e il balzo più evidente degli ultimi 5 mesi.

 

Gli economisti guardano a questi dati come una conferma dell'afflusso della cosiddetta "hot money", capitali che scommettono sulla crescita cinese e sulle prospettive di aumenti del valore dello yuan. Tali afflussi, però, potrebbero rendere ancora più difficile la lotta all'inflazione (questo articolo), che per il governo di Pechino costituisce una priorità: "È evidente che i capitali stanno arrivando in Cina, se si considerano i problemi delle economie mature e i bassi guadagni ottenibilie nelle altre nazioni - ha dichiarato a Bloomberg l'analista di Mizhuo Securities Shen Jianguang - e visto che le misure imposte dalla Banca centrale stanno limitando l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, sarà difficile per People's Bank of China aumentare ulteriormente i requisiti di riserva delle banche".

 

Ad agosto in Cina il costo della vita è cresciuto del 6.2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, una lieve frenata rispetto al record del +6.5% di luglio, ma comunque sempre ben al di là della soglia del 4% entro la quale il governo intenderebbe contenere l'inflazione entro l'anno.  Dall'inizio del 2011 la Banca centrale cinese ha innalzato tre volte i tassi d'interesse e ha aumentato ben sei volte i requisiti di riserva obbligatoria delle banche nel tentativo di raffreddare un'economia che si teme in fase di surriscaldamento. Adesso, con i requisiti di riserva imposti agli istituti di credito già a livelli da record, la Banca centrale dovrebbe adottare altre mosse per ridurre l'eccessiva liquidità in circolazione. Ad agosto il surplus commerciale cinese è sceso a 17.8 miliardi di dollari e gli investimenti dall'estero hanno raggiunto quota 8.5 miliardi. Il Fondo Monetario Internazionale stima che nel 2011 l'economia cinese crescerà del 9.5%.

 

di Antonio Talia

 

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