Acque superinquinate in Cina
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Acque superinquinate in Cina

Acque superinquinate in Cina

Pechino. Dal primo censimento emerge una realtà ben più grave dei dati ufficiali
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Il governo cinese ha diffuso il primo censimento sull'inquinamento delle acque. Risultato: nel 2007 è stato oltre il doppio rispetto ai dati ufficiali finora conosciuti. Il censimento - che verrà ripetuto nel 2020 - è durato due anni, ha coinvolto 570mila persone e raccolto dati da circa 6 milioni di fonti di inquinamento, comprese fabbriche, fattorie e case.
Tra i parametri che più si discostano dalle statistiche ufficiali c'è la richiesta chimica di ossigeno - uno dei principali misuratori di inquinamento delle acque - che è stata pari a 30,3 milioni di tonnellate nel 2007.
Nel 2008 il ministero dell'Ambiente aveva fatto un calcolo molto più misurato di questi scarichi, escludendo residui agricoli quali fertilizzanti e pesticidi. Il totale ammontava a sole 13,8 milioni di tonnellate. Il governo aveva in tale occasione parlato di una svolta con una diminuzione rispetto all'anno precedente del 3 per cento. Invece, dice oggi il censimento, l'inquinamento era ben superiore.
Le autorità di Pechino hanno cercato di prevenire le polemiche: i dati sono superiori, ha dichiarato il viceministro dell'Ambiente Zhang Lijun, perché sono state utilizzate nuove metodologie di rilevamento e sono state raggiunte molte zone delle campagne e molti siti industriali finora non tenuti in considerazione dalle statistiche. Se non si fosse ampliato il terreno di indagine, ha osservato ancora l'esponente governativo, l'inquinamento delle acque sarebbe stato solo del 5,3% superiore ai dati precedentemente diffusi.
Il vero problema, al di là della credibilità delle cifre che Pechino fornisce al mondo sulla dimensione del problema ambientale, riguarda adesso i target del governo sulla riduzione delle emissioni per salvaguardare il patrimonio idrico dell'immenso paese. Si stima infatti che fiumi e laghi cinesi siano in grado di assorbire circa 7 milioni di tonnellate l'anno di richiesta chimica di ossigeno. E dunque finora i piani erano di dimezzare gli scarichi. Con i nuovi dati emerge la necessità di una ben più drammatica riduzione. È andata meglio, tuttavia, sul fronte dell'anidride solforosa. Nel 2007 il censimento ne ha rilevata 23,2 milioni di tonnellate, rispetto ai 24,7 delle statistiche ufficiali del 2008.
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10/02/2010
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