Roma, 14 dic.- Conto alla rovescia per l'arrivo di Wen Jiabao in India previsto per mercoledì. Economia e incremento dei rapporti commerciali tra i due Paesi: questi i temi cardine dell'incontro tra il premier cinese e quello indiano Manmohan Singh. La prima visita di stato di Wen in quattro anni al di là dell'Himalaya promette di gettare le basi per una più profonda collaborazione tra le due potenze, specie in ambito economico. "I legami economici costituiscono la base delle nostre relazioni ed è nell'interesse di entrambi dar vita a maggiori scambi commerciali e promuovere nuove iniziative" ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri indiano. Un osservazione su cui sembra concordare anche Wen Jiabao, che per l'occasione arriverà a Nuova Delhi accompagnato da una delegazione di 400 industriali e uomini d'affari, battendo così non soltanto il 'corteo' del primo ministro britannico David Cameron, ma anche quello di Barack Obama e del presidente francese Nicolas Sarkozy. E secondo alcuni osservatori il numero dei delegati cinesi 'quantifica', in un certo senso, il desiderio di Pechino di superare l'Occidente e consolidare il suo status di primo partner commerciale dell'India: dal 2005 al 2008 l'interscambio tra i due Paesi è triplicato, passando dai 18,7 miliardi di dollari ai 51,8 miliardi, ed è previsto che raggiunga quota 60 miliardi di dollari nel 2010. Nei prossimi giorni le due potenze asiatiche dovrebbero siglare una serie di accordi commerciali tra cui un progetto, firmato lo scorso ottobre, che vedrà Shanghai Electric Group Co rifornire a India Reliance Power di servizi e attrezzatura elettrica per un valore totale di 8,3 miliardi di dollari
Lunedì Hu Zhengyuen, assistente del ministro cinese degli Esteri, ha dichiarato che "i leader dei 2 Paesi sono d'accordo che nel mondo c'è spazio sufficiente per la crescita delle due economie emergenti". Ma da Nuova Delhi arrivano segnali di scetticismo: "Non credo che l'India accetterà gli accordi di libero commercio proposti da Pechino per paura che quest'ultimo possa iniziare a praticare il dumping sui beni del mercato indiano" sostiene Srikanth Kondapalli, direttore di Studi asiatici alla Jaharwalal Nehru University.
Sebbene entrambi i Paesi siano annoverate tra le 'economie emergenti', la distanza tra i due è ancora molta. L'economia da 1,3 trilioni di dollari indiana arranca dietro a quella cinese, valutata oltre 5 trilioni di dollari, stima
Nonostante i due Paesi abbiano collaborato su diversi fronti, primo fra tutti quello dei cambiamenti climatici, tra Cina e India i rapporti restano ancora tesi su alcune questioni internazionali: entrambi competono per il controllo delle risorse in America latina e Africa e sono molti in India a temere che Pechino voglia restringere il raggio d'azione indiano opponendosi ai tentativi di Nuova Delhi di ottenere un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A ciò si aggiungono inoltre le tensioni generate dalla disputa per i confini nella zona Himalayana dell'Arunachal Pradesh, che risalgono al '62 e che hanno incrinato i rapporti tra i due Paesi, e il supporto della Cina al Pakistan, che ha spinto l'India a rafforzare il proprio sistema di difesa militare. A questo proposito il capo della diplomazia indiana, Nirupama Rao, ha dichiarato che i legami tra Pechino e Nuova Delhi si consolideranno nel momento in cui
di Sonia Montrella
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