A ROMA LO SPLENDORE DELLA VIA DELLA SETA

A ROMA LO SPLENDORE DELLA VIA DELLA SETA

Roma, 20 ott. -"La cultura italiana come veicolo di diplomazia e ponte tra civiltà per rivalutare Roma Capitale". Queste le parole con cui Francesco D'Arelli, curatore scientifico della mostra "A Oriente: città, uomini e dei sulle Vie della Seta"e direttore editoriale e della biblioteca dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), ha aperto la conferenza stampa che giovedì ha riunito vari rappresentanti delle istituzioni italiane e cinesi, tra cui l'Ambasciatore cinese in Italia Ding Wei, il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro, il presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, la sottosegretaria agli Esteri Stefania Craxi.

 

E' proprio Roma, punto di arrivo della Via della Seta, ad ospitare la mostra "A Oriente: città, uomini e dei sulle Vie della Seta", la prima di 11 mostre della Biennale Internazionale diCultura "Vie della Seta"  dal 21 ottobre 2011 al 26 febbraio 2012 a Roma nelle Aule delle Terme di Diocleziano. Il fil rouge delle tre grandi religioni (buddhismo, cristianesimo e islam) che caratterizzarono le rotto terrestri delle Vie della Seta dal II secolo a.C. al XIV secolo d.C. accompagna il visitatore lungo un articolato percorso multimediale che si snoda nei suggestivi ambienti delle Terme di Diocleziano. Nei luoghi che la mostra racconta, culla di civiltà popolate da genti di diversa origine e provenienza, non di rado buddhismo, cristianesimo e Islam trovarono  impensabili occasioni di convivenza fraterna e di reciproca tolleranza. Il complesso lavoro di organizzazione e coordinamento dell'intera Biennale è a cura di Zètema Progetto Cultura, società in house di Roma Capitale.

 

Francesco D'Arelli ricorda che solo Roma ha uno spazio espositivo del IV secolo, una testimonianza della Roma imperiale che ospita la storia che ha vissuto in prima persona, costituendo quasi una mostra nella mostra. E questo è ancora più vero se si considera che, per l'occasione, sono state eccezionalmente aperte due sale prima chiuse al pubblico, grazie all'intermediazione della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.

 

"A Oriente: uomini e dei sulla via della seta": 1600 mq di esposizione in cui ci si muove fisicamente tra storie e culture e di uomini, vivendo in prima persona l'esperienza di un viaggio. Si tratta di 100 pezzi selezionati che raccontano 12 civiltà e ne narrano le storie attraverso la componente multimediale curata dal collettivo artistico milanese Studio Azzurro, che arricchisce il viaggio di elementi visivi, sonori ed emotivi che rendono l'esperienza ancora più reale.

 

L'esposizione si conclude con l'incredibile Mappa del Paesaggio Mongolo, una carta dell'Asia Centrale degli inizi del XVI secolo, in seta dipinta, esposta in anteprima mondiale proprio in questa mostra, grazie alla profonda amicizia che lega l'IsIAO, Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente che ha curato l'aspetto scientifico dell'esposizione, con la Scuola di Archeologia e Museologia dell'Università di Pechino, che si è occupato della ricerca sul rotolo.

 

Gli interscambi commerciali tra Italia e Cina si saldano su un denso dialogo culturale. "L'Italia ha ottenuto la possibilità di realizzare il "Museo Italia", uno spazio espositivo di 1000mq nell'immenso Museo Nazionale di Cina, il museo più grande del mondo (192mila mq di superficie) che sorgerà a Pechino in piazza Tian'anmen", illustra il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro a margine della conferenza. "L'Italia sarà l'unico Paese ad avere un'esposizione permanente, "a dimostrazione della forte intesa che lega i due Paesi".

 

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