A rischio il futuro di Google Maps
di Giovanna Di Vincenzo
Pechino, 03 feb. - Nuove difficoltà per il futuro di Google in Cina, e stavolta della rilevazione topografica di Google Maps, uno dei servizi di punta del colosso americano. Secondo quanto riferiscono venerdì diversi media cinesi, Google non ha ancora ottenuto il rinnovo delle licenze per la diffusione delle mappe geografiche, e rischia di essere tagliata fuori dal mercato dell'Impero di Mezzo. Il comunicato dell'Ufficio Nazionale di Topografia di Pechino riferisce che la mappe di Google "non sono conformi alle nuove disposizioni", che puntano a "migliorare la gestione e il funzionamento dei servizi di mapping on line".
Ancora una batosta per Google, che nel gennaio 2010 aveva rifiutato di sottoporsi alla censura imposta sul web cinese dal governo, e le cui quote di mercato in Cina sono diminuite a partire dal penultimo trimestre dello scorso anno: secondo il quotidiano China Daily, l'Ufficio sta esaminando la richiesta per il rinnovo presentata dalla sezione operativa di Google a Pechino, ma l'amministrazione non si pronuncia sui motivi tecnici del blocco alla licenza della società californiana. Al momento, in Cina Google Maps continua a funzionare, ma adopera "cartine topografiche non aggiornate" e una sua eventuale uscita di scena porterebbe molti disagi a tutte quelle piccole aziende e siti commerciali come dianping.com e lashouwang.com che adoperano il gateway API gratuito di Google, e soprattutto agli utenti in possesso di dispositivi Apple e Android, sui quali sono automaticamente installati i suoi servizi. In totale sono state rilasciate 254 licenze, a società cinesi come Xilang, Tencent, e anche straniere come Nokia, che hanno presentato servizi di mapping conformi ai nuovi regolamenti.
Secondo la compagnia nazionale di ricerca Analysys International il servizio di mapping più usato in Cina è ovviamente Baidu Map, fornito dall'omonimo motore di ricerca cinese, che copre circa il 61% del traffico giornaliero degli utenti, seguito da Mapbar.com (con il 10% di traffico), mentre Google Maps si piazza solo in terza posizione, utilizzato soltanto dal 9% degli utenti. "Google sta perdendo la sua posizione dominante nell'industria delle mappe online, e dei 48 mila siti web che all'inizio dell'anno adoperavano i servizi di mapping della compagnia americana, molti stanno passando ai provider concorrenti" ha dichiarato l'analista della società cinese Yan Xiaojia.
L'Ufficio Nazionale di Topografia non ostacola le società straniere - ha detto il portavoce di Baidu - e lo dimostra la licenza concessa a Nokia".
L'industria delle mappe topografiche in rete si sta rivelando molto redditizia ed è in fase di crescita. Le statistiche dell'Ufficio nazionale di Topografia mostrano che il valore di produzione annuo dell'industria del mapping on line raggiungerà entro il 2020 i 100 miliardi di yuan (circa 12 miliardi di euro), dieci volte maggiore rispetto al 2010, con la conseguente segmentazione caotica delle quote di mercato. Probabilmente le nuove disposizioni dell'amministrazione servono proprio a sfoltire un settore su cui puntano molte aziende, mettendo in atto una sorta di selezione.
Sarà abbastanza forte Google per continuare a operare nel crescente marasma dei servizi mapping? O troverà altri impedimenti che lo escluderanno da un mercato che sembra voler dare spazio maggiormente alle aziende nazionali? In ogni caso secondo il portavoce di Baidu Map "il rimescolamento delle carte è già iniziato da tempo ed è innescato esclusivamente dal mercato e non dalle nuove disposizioni politiche". Google, almeno per il momento, ha scelto di non commentare.