di Eugenio Buzzetti
Serracchiani, Friuli Venezia Giulia può cogliere opportunità di Belt and Road
Pechino, 3 dic. - Il Friuli Venezia Giulia sta facendo "un lavoro di grande qualità per cogliere le opportunità della nuova Via della Seta", l'iniziativa Belt and Road per la connessione infrastrutturale, sia via terra che via mare, di Asia, Europa e Africa, lanciata nel 2013 dal presidente cinese, Xi Jinping. Lo ha dichiarato la presidente della regione autonoma, Debora Serracchiani, nel suo intervento al quarto raduno degli imprenditori italiani in Cina, a Yanqi Lake, a nord di Pechino, organizzato dall'Ambasciata d'Italia a Pechino e dai Consolati Generali, dall'agenzia Ice e dalla Camera di Commercio Italiana in Cina. Al raduno erano presenti anche il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto, l'ambasciatore d'Italia in Cina, Ettore Sequi, e il presidente dell'Ice, Michele Scannavini, che hanno dato il via ai lavori del raduno.
"Proprio dopo l'incontro bilaterale tra Gentiloni e il presidente Xi Jinping, il porto di Trieste e quello di Genova sono stati identificati come terminali ideali per la nuova Via della Seta", ha proseguito Serracchiani, in una nota diffusa dalla regione Friuli Venezia Giulia, in cui ha ricordato la partecipazione del presidente del Consiglio al primo Belt and Road Forum di Pechino del maggio scorso. "E' stato un risultato importante presentarci ai cinesi come sistema", ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia. Al raduno è intervenuto anche il presidente dell'autorità di sistema portuale dell'Adriatico orientale, Zeno D'Agostino, che ha sottolineato le potenzialità dell'offerta integrata del Friuli Venezia Giulia, grazie alla regia istituzionale della Regione. "Difficile trovare altri territori collegati a scali che possano contare su un sistema unico, con una centralizzazione di potere e responsabilità che si traduce in concreto nella capacità di essere competitivi sui mercati", ha affermato D'Agostino
A Pechino ottava edizione di "invest in Italy", al via raduno degli imprenditori italiani
Pechino, 01 dic. - L'Italia apre agli investimenti cinesi con un nuovo desk, a Pechino, per l'attrazione dei flussi di capitali provenienti dalla Cina. E' il primo bilancio dell'ottava edizione del roadshow "Invest in Italy", l'appuntamento dell'agenzia Ice per promuovere gli investimenti esteri in Italia, che si è tenuto all'Istituto Italiano di Cultura di Pechino, dopo due tappe a Istanbul, Tokyo, New York, San Francisco, Londra e Dubai. Al roadshow hanno partecipato il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto, il presidente dell'agenzia Ice, Michele Scannavini, e 150 tra potenziali investitori, operatori del settore e rappresentanti delle istituzioni. A margine dell'evento, a quanto si apprende, erano in programma incontri con quattro possibili investitori in progetti in Italia: Silk Road Fund, già presente in Pirelli e Autostrade, la conglomerata Poly Group, Siasun Robot Investment e Tianjin Sino-investment Development Group. Il forum è stato organizzato con il supporto di Ccpit (China Council for Promotion of International Trade), rappresentato dal vice presidente, Wang Jinzhen, che ha sottolineato le aperture promesse dal presidente cinese, Xi Jinping, nel suo discorso al diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese, a ottobre scorso, e che tra Italia e Cina ci sono "molte aree su cui collaborare".
Quella di oggi, ha commentato Scalfarotto, è "una straordinaria occasione per presentare l'Italia come destinazione prioritaria per gli investimenti cinesi". L'Italia, ha proseguito il sottosegretario allo Sviluppo Economico che ha fornito una panoramica delle riforme messe in atto dal governo italiano e degli incentivi per favorire gli investimenti esteri, "da un lato intensifica gli sforzi per la promozione del made in Italy nel mercato cinese, dove abbiamo margini di crescita enormi, dall'altro punta a rafforzare le partnership produttive tra aziende dei due Paesi". L'Italia è "determinata a essere un partner strategico per la Cina. Il momento è arrivato", ha commentato l'Ambasciatore d'Italia a Pechino, Ettore Sequi. Scannavini ha sottolineato l'aumento degli investimenti cinesi in Italia, che "in poco più di cinque anni è passato dall'essere sostanzialmente inconsistente a superare i 22 miliardi di dollari", facendo dell'Italia la terza meta in Europa per gli investimenti outbound cinesi. L'Italia, ha concluso Scannavini, rappresenta un'opportunità "non solo per gli investimenti di capitale di sviluppo nelle Pmi, ma anche per sinergie logistiche e infrastrutturali con la Cina lungo la nuova via della seta, grazie alla Belt and Road Initiative", l'iniziativa di sviluppo infrastrutturale tra Asia ed Europa lanciata nel 2013 dal presidente cinese, Xi Jinping. Il nuovo desk inaugurato oggi a Pechino "si pone come punto di contatto per gli investitori interessati all'Italia", spiega l'agenzia Ice in una nota, svolgendo le attività di "recupero dei flussi di investimento, promozione e incoraggiamento dell'attrazione di capitali e facilitando i contatti diretti tra realtà straniere e italiane".
Il roadshow di oggi si colloca tra la prima edizione del forum bilaterale Italia-Cina della macchina utensile, tenutosi ieri a Pechino, e il quarto raduno degli imprenditori italiani in Cina a Yanqi Lake, a nord della capitale cinese, organizzato dall'Ambasciata d'Italia in Cina, dove è intervenuta anche il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. "Il Friuli Venezia Giulia è onorato di partecipare a questo importante raduno del sistema Italia in Cina", ha dichiarato Serracchiani, "occasione che permette agli imprenditori di tessere relazioni e fare rete". Al raduno, che si concluderà domenica prossima, secondo quanto si legge su una nota della regione Friuli Venezia Giulia, sono presenti, oltre a Scalfarotto e Scannavini, anche il Console Generale d'Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, il presidente dell'IStat, Giorgio Alleva, il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Davide Cucino, il presidente emerito della Camera di Commercio dell'Unione Europea in Cina, Joerg Wuttke, su invito dello stesso Cucino, suo predecessore alla guida dell'associazione che rappresenta le imprese europee in Cina.
01 DICEMBRE 2017
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