A NOVEMBRE FRENA L'INFLAZIONE: +4.2%
Pechino, 9 dic.- Il governo cinese ottiene una vittoria nella lotta che sta combattendo contro l'inflazione: le statistiche ufficiali pubblicate venerdì mostrano che a novembre l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 4.2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta della crescita più lenta degli ultimi 14 mesi, al di sotto del +5.5% registrato a ottobre e delle previsioni di diversi istituti di ricerca: Consensus e un pool di analisti di Bloomberg, ad esempio, ritenevano che il mese scorso l'inflazione cinese sarebbe cresciuta del 4.5%, mentre BBVA ipotizzava un +4.3%.
Da mesi e mesi il rincaro del costo della vita è diventato la priorità del governo di Pechino: a luglio si era toccato il +6.5%, il massimo in circa tre anni, ben al di là del +4% che resta l'obiettivo fissato dalla leadership cinese per il 2011. L'alto livello di inflazione - diventato insostenibile anche per la classe media, e capace di suscitare disordini sociali - aveva spinto il governo ad aumentare ben sei volte il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche dall'inizio dell'anno a oggi, con l'obiettivo di drenare l'eccesso di liquidità in circolazione. La Banca centrale, inoltre, ha aumentato i tassi d'interesse cinque volte dall'ottobre 2010.
Ma adesso lo scenario sta cambiando, e già il 30 novembre scorso People's Bank of China ha tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria: si tratta della prima manovra espansiva adottata dal dicembre 2008, decisa soprattutto sull'onda della crisi del debito pubblico europeo e della stasi dell'economia americana, che stanno avendo ripercussioni negative anche sulla situazione cinese. I dati ufficiali elaborati da China Federation of Logistics and Purchasing, approvati dal governo cinese, mostrano che a novembre il manifatturiero cinese è entrato in flessione per la prima volta dal 2008, subito dopo lo scoppio della crisi finanziaria globale. Nel terzo trimestre 2011, inoltre, l'economia del Dragone è cresciuta del 9.1%, al ritmo più lento degli ultimi due anni.
Come si muoverà adesso Pechino? La Cina si prepara nuovamente a varare manovre espansive? "La Cina potrebbe procedere a un taglio dei tassi d'interesse e ad ulteriori riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorie nel prossimo trimestre, quando l'economia rallenterà ancora" scrive l'economista di Nomura Zhang Zhiwei.
"A causa del calo dell'inflazione e dei dati sul rallentamento riteniamo che le autorità cinesi muoveranno le loro politiche monetarie in senso espansivo - dicono gli analisti di BBVA Research -, le possibili misure che adotteranno conistono in ulteriori tagli al coefficiente di riserva obbligatoria nel primo trimestre 2012 e, se la situazione economica internazionale dovesse ulteriormente indebolirsi, anche in tagli dei tassi d'interesse nel secondo trimestre 2012. A questo proposito, la Conferenza Economica Centrale che si svolgerà la prossima settimana dal 12 al 14 dicembre, nel corso della quale si incontreranno i vertici del governo cinese, riveste un'importanza particolare per analizzare i prossimi interventi".
Sabato 10 dicembre Pechino pubblicherà i dati relativi alle esportazioni, dai quali sarà possibile rilevare in che misura la crisi del debito pubblico europeo e lo stallo dell'economia americana si stanno ripercuotendo sulla situazione cinese.
di Antonio Talia
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