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«La stabilità è una benedizione, il caos è una calamità», titolava ieri il quotidiano ufficiale del Partito comunista, in occasione dell'apertura della sessione annuale dell'Assemblea nazionale del popolo (si veda l'articolo a pagina 9). Una rappresentazione biblica che, nella sua limpida icasticità, incarna perfettamente il dilemma odierno della nomenklatura pechinese vecchia e nuova: fino a che punto le riforme necessarie per garantire al paese una crescita robusta e sostenibile non incrineranno il sistema del Partito unico?
06/03/2011
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