### Status symbol & yuan: formula vincente anche per il 'made in Italy' - LUSSO A SHANGHAI
di Lelio Gavazza e Beatrice Spagnoli *
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 feb - L'ostentazione
degli oggetti preziosi, come status symbol, - fenomeno di
matrice occidentale - ha fatto si' che l'elite economica
cinese, sua principale consumer, abbia progressivamente
moltiplicato il proprio potere d'acquisto. Un esempio su
tutti e' l'acquisto dell'oro e delle pietre preziose, che
consente oggi di dire che la Cina e' senza dubbio il piu'
grande acquirente di preziosi al mondo. I dati riportano che
nei primi mesi del 2012 la richiesta del metallo prezioso ha
raggiunto in Cina le 90,9 tonnellate e stando, al rapporto
sancito dal World Gold Council, la Cina assorbe attualmente
oltre il 25% del mercato globale dell'oro. Oltre al mercato
dei preziosi, va poi considerato che tra i principali traini
economici di questi ultimi anni in Cina vi sono i grandi
marchi occidentali del lusso, visti ancora piu' che in
Occidente, come irrinunciabili status symbol. Il mondo
intero, dunque, sta osservando con grande interesse, come la
valuta cinese, il Renminbi, da diversi anni si stia
dirigendo in modo sempre piu' stabile, rispetto alla forte
moneta americana e al giovane euro, verso i complessi
commerci esteri. Complice della manovra economica e' stato il
notevole sforzo del governo cinese nel proseguire tale
ascesa per raffigurare l'interscambiabilita' del renminbi
relativamente al mercato mondiale. L'ingresso della Cina
nella giostra delle piu' potenti economie del mondo spinge
inoltre il governo ad un lento ma inesorabile apprezzamento
della valuta, al fine di rendere gli scambi commerciali tra
il vecchio Continente e il dragone Cinese piu' equilibrati
possibili: basti pensare che dal maggio dello scorso anno ad
oggi, l'apprezzamento del Renminbi nei confronti dell'euro
e' stato circa dell'8%. Nonostante l'inesorabile crescita
della valuta, continuano ad aumentare anche i consumi dei
beni del settore del luxury, aumentati del 20% nell'ultimo
anno (rispetto al 4% stimato in Europa e il 7% nell'intero
continente americano) tanto da portare la Cina ad essere il
secondo mercato mondiale per i beni del lusso dopo gli Stati
Uniti. E, nonostante le previsioni del Fmi che prevede un
leggero rallentamento dell'economia cinese (9.5 % nel 2011 e
9.0 % nel 2012 ), si tratta di tassi che rimangono
abbondantemente superiori alle aspettative di crescita di
Europa e Stati Uniti. Possiamo infine affermare che, insieme
all'economia cinese, continuano a crescere i consumi nei
beni di lusso in binomio con la valuta cinese. Va da se' che
il mercato cinese, con la sua crescita, ha indubbiamente
aiutato, e sta aiutando, l'economia a mantenere alto il
valore del nostro prezioso "Made in Italy".
* Osservatorio Asia
(RADIOCOR) 22-02-12 15:57:16 (0278)news 5 NNNN