### Rating: rivoluzione possibile, si chiama Dagong-FOCUS
ADV
ADV
### Rating: rivoluzione possibile, si chiama Dagong-FOCUS

### Rating: rivoluzione possibile, si chiama Dagong-FOCUS

di lettura

di Alberto Forchielli* & Lorenzo Peracchione**

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 ago - Il 5 agosto
scorso un terribile tsunami si abbatte sugli Stati Uniti
d'America, per poi espandersi a macchia d'olio nei 5
continenti. Una calamita' in nessun modo legata ai flussi
atmosferici, bensi', ancora una volta, di natura finanziaria.
L'evento scatenante e' da identificarsi nel downgrade del
debito sovrano statunitense da "AAA" a "AA+" da parte di
Standard & Poor's. Un evento senza precedenti che ha
letteralmente scardinato il dogma della credibilita'
finanziaria del governo americano, un credo che nessuno
aveva osato confutare dal 1914. Le ripercussioni su mercati
finanziari sono state catastrofiche e hanno assunto una
portata globale. In due giorni, venerdi' 5 e lunedi' 8 agosto,
gli indici compositi del NYSE e del NASDAQ hanno perso,
rispettivamente, il 12,19% e l'8,63%. In Europa, durante lo
stesso periodo, FTSE All Shares e DAX hanno subito crolli di
piu' del 6%. Nemmeno la Cina e' stata risparmiata da
quest'onda anomala, come dimostra la variazione negativa del
3,57% nell'indice composito della borsa di Shanghai e
l'appello stravagante lanciato da alcuni investitori xinesi
disperati alla China Security Regulatory Commission,
equivalente della CONSOB: un uomo si e' presentato di fronte
ai cancelli dell'agenzia, completamente nudo, implorando il
governo cinese di attuare delle misure d'emergenza volte a
salvare i mercati azionari domestici. Ironicamente, gia'
venerdi' 3 giugno, mentre, in seguito alla ratifica da parte
del presidente Usa, Barack Obama, del provvedimento per
alzare il tetto del debito, Moody's reiterava il proprio
giudizio di "Tripla A", l'agenzia di rating Cinese Dagong
aveva deciso di declassare i Buoni del Tesoro americani da
"A+" ad "A". Concorrente pressoche' sconosciuto sulla scena
internazionale, Dagong ha espresso chiaramente le
motivazioni alle spalle dell'ardita mossa: l'innalzamento
del tetto del debito non stimolera' in alcun modo l'economia
americana nel breve termine, ma generera' un incentivo al
rischio morale in futuro. Il pericolo incombente e' quello di
piombare in un circolo vizioso di crescita del debito e
controlli sempre meno stringenti, fino al punto in cui il
sistema subira' un collasso totale. Puo' in qualche modo la
decisione di Dagong aver spinto Standard & Poor's a compiere
il grande salto? Poteva il downgrade essere l'unica via per
mantenere la propria credibilita' e scrollarsi di dosso una
scomoda immagine di sudditanza politica? S&P's ha basato le
proprie azioni su solide analisi economiche oppure altri
tipi di considerazioni sono stati piu' importanti?
La risposta non e' certa. Il semplice fatto di identificarle
come dilemmi rilevanti, tuttavia, solleva una seria
riflessione su ruolo e funzionamento di quelle strane
creature categorizzate come agenzie di rating.

* Presidente di Osservatorio Asia
** Lorenzo Peracchione, Analyst, Mandarin Capital Partners,
Shanghai

(RADIOCOR) 12-08-11 18:12:28 (0261)FE,ASIA,CINA 5 NNNN

ADV