« Non aspettatevi il Cavaliere bianco»
La Cina comprerà sicuramente titoli del Tesoro italiani. Ma se ne guarderà bene dal partecipare a qualsiasi operazione di salvataggio delle finanze pubbliche del Belpaese. Andy Xie, famoso economista indipendente dopo essere stato per anni lo stratega di Morgan Stanley per la Cina, lancia un messaggio forte e chiaro al Governo italiano: se la crisi debitoria italiana dovesse aggravarsi, Pechino non potrà fare niente per scongiurarla.
Come spiega che, dopo l'annuncio dei colloqui tra Giulio Tremonti e Lou Jiwei, il presidente del fondo sovrano cinese, le Borse mondiali hanno invertito la rotta?
Oggi sui mercati, soprattutto quelli europei, c'è una forte crisi di fiducia. Il morale è così basso che basta poco per ridare un po' di speranza agli investitori. Ecco perché la notizia di un possibile intervento cinese sui titoli di Stato italiani ha avuto un effetto positivo sulle Borse. Ma non credo durerà a lungo.
Perché?
Per il semplice fatto che, nonostante il sostegno fornito nel recente passato dalla Cina alle aste dei titoli di Stato greci, oggi Atene è comunque sull'orlo del default. Nel caso dell'Italia, vista anche la maggior affidabilità del Paese rispetto alla Grecia, Pechino potrebbe decidere di investire di più. In fondo sono anni che il Governo cinese dice di voler diversificare l'allocazione delle sue riserve valutarie che finora sono state immobilizzate prevalentemente sul dollaro. La Cina è sicuramente alla ricerca di investimenti alternativi e l'euro è uno di questi. Ciò, tuttavia, non significa che Pechino sia disposta a scommettere su asset eccessivamente rischiosi, come sono oggi quelli di alcuni Paesi dell'Eurozona. Non bisogna dimenticare, infatti, che sebbene oggi la Cina appaia al mondo come un gigante finanziario, in realtà il Paese ha molti punti di debolezza. E se il Governo dovesse perdere le sue riserve valutarie, il sistema finanziario nazionale andrebbe in crisi.
Quindi l'Italia e i paesi dell'Eurozona non devono riporre troppe illusioni sul cavaliere bianco cinese?
Esatto. Nel prossimo futuro la Cina potrebbe sicuramente aumentare gli acquisti di titoli di Stato italiani. Ma nutro dei forti dubbi sul fatto che sia disposta a imbarcarsi in una vera e propria operazione di salvataggio. Per due buone ragioni. La prima è che non è nelle condizioni di farlo. La seconda è che il debito pubblico italiano è talmente elevato che un bailout finirebbe per inghiottire una buona parte delle riserve valutarie cinesi.
Non crede, però, che l'operazione potrebbe avere un elevato ritorno economico e politico per Pechino?
No. Paesi come la Spagna e l'Italia sono molto flessibili nelle loro relazioni internazionali. Per loro la Cina è prima di tutto un concorrente sui mercati globali. Per questo motivo, il loro atteggiamento di fondo verso Pechino è negativo e non c'è niente che la Cina possa fare per cambiare questa situazione.
Ce la farà l'Italia anche senza l'aiuto cinese?
Oggi l'unica soluzione per la crisi debitoria italiana è il pareggio di bilancio e il sostegno della Bce sul mercato dei titoli di Stato. Non ci sono alternative. Chi si lascia sedurre da ipotesi fantastiche, come quello del salvataggio cinese, resterà deluso.
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14/09/2011