Pechino, 2 ago.- Nessuno stop in vista alle misure attuate dal governo per raffreddare l'incandescente mercato immobiliare cinese: lo ha dichiarato oggi Wang Juelin, vicedirettore del centro ricerche del Ministero per le abitazioni e lo sviluppo urbano e rurale di Pechino. "I provvedimenti non verranno sospesi perché molte città li hanno applicati in ritardo – ha detto Wang al quotidiano China Securities Journal-, inoltre, il governo vuole ridurre tutte le aspettative su un rallentamento nella seconda metà dell'anno. Molti cinesi stanno evitando di acquistare casa adesso, basandosi sulle voci secondo le quali le misure straordinarie verranno attenuate nei prossimi mesi". Con l'eccezione di una lieve botta d'arresto nel mese di maggio (+12.4%, uno 0.4% in meno rispetto ad aprile), fin dalla fine dell'anno scorso gli indici dei prezzi di vendita degli edifici nelle 70 principali città cinesi su base annua hanno continuato a salire, segnando ogni mese un record fino a quello, tuttora imbattuto, di un +12.8% registrato in aprile: così, per la maggior parte dei cinesi, l'acquisto di una casa sta ormai diventando un miraggio.
Negli ultimi mesi il governo di Pechino ha lanciato numerose misure per frenare un'avanzata che sembra inarrestabile, inclusi il ripristino di una tassa sulle proprietà che vengono rivendute prima di cinque anni dall'acquisto, l'aumento dei requisiti di deposito per le seconde e le terze case, e diversi provvedimenti per impedire che le banche concedano prestiti disinvolti ai costruttori. Per evitare lo scoppio di una bolla speculativa il governo centrale ha preso di mira in particolare le cosiddette Local Investment Companies, agenzie semipubbliche create dalle amministrazioni locali che utilizzano la terra come garanzia per ottenere fondi attraverso gli istituti di credito o il piazzamento di bond: solo in un anno, in tutta la Cina, sono sorte più di 8mila LIC, ritenute da molti osservatori e analisti tra le principali responsabili del vertiginoso aumento dei prezzi degli immobili. "Dobbiamo seguire con estrema attenzione le bolle speculative che si stanno formando in Cina, - ha dichiarato a marzo il direttore della China Banking Regulatory Commission Liu Mingkang - domandiamo pertanto alle banche di vagliare scrupolosamente le credenziali dei costruttori e di intrattenere con loro un rapporto diretto, faccia a faccia. Non è possibile concedere prestiti a chi presenta un pezzo di terra come unica garanzia".
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