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Quali sono i punti di forza della Cina?
Sono elementi che non sono stati intaccati dalla crisi internazionale: le potenzialità demografiche, le caratteristiche di un paese fortemente emergente e ancora da industrializzare. Pechino è intervenuta prontamente per sostenere l'economia, investendo 4 trilioni di dollari, di cui oltre un terzo in infrastrutture. Aiuta un sistema politico capace di implementare le sue politiche in modo efficace e pragmatico, una struttura finanziaria strutturalmente prudente e poco permeata dall'innovazione finanziaria e l'esperienza della crisi finanziarie precedenti.
Le recenti oscillazioni, secondo lei, non devono preoccupare?
Un consolidamento di alcuni corsi è nelle cose, anche perché l'indice Shangai Stocks Excange Composite (con titoli sia A che B) guadagna oltre il 60% da inizio anno. A pesare, nel prossimo futuro, saranno le decisioni di politica monetaria e altre misure qualitative che le autorità potrebbero adottare. Ma in un'ottica di medio-lungo periodo il mercato cinese ha ancora straordinarie potenzialità di crescita.
È un mercato ancora sostanzialmente chiuso agli stranieri. Cadranno in futuro queste restrizioni?
Progressi ne sono stati fatti per facilitare gli investimenti diretti da parte degli stranieri. L'ostacolo maggiore è il fatto che la divisa non è convertibile e le quote di partecipazione ai titoli A sono quotati in remimbi. Segnalare singoli titoli, quindi, non è indicativo. Anche perché quello cinese è un mercato volatile e difficile: China Mobile, per esempio, la conoscono tutti; ma da inizio anno è praticamente invariata, mentre l'indice di cui fa parte del 22%.
Nei prossimi anni alcuni economisti stimano che il Pil cinese supererà quello Usa. È d'accordo?
La potenzialità di crescita di questo paese è straordinaria: non è solo la leva demografica, ma anche l'elevato tasso di risparmio del paese e la sua solidità finanziaria. Si pensi al Giappone, che invece soffre per l'invecchiamento della popolazione e che chiude in sostanza le porte all'immigrazione: chi accudirà nei prossimi decenni gli anziani a Tokyo?
Quale influenza ha la Cina sul Giappone e sugli altri Paesi dell'area?
Per il Giappone la Cina è un vicino sempre più "ingombrante": e non è un caso che in vista delle elezioni di domani il partito d'opposizione Dpj abbia enfatizzato la necessità di rafforzare i rapporti con i paesi asiatici, in primis la Cina. L'economia più importate rimane quella Usa. Ma se le economie crescono, quelle emergenti asiatiche hanno una marcia in più.
Marco lo Conte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
29/08/2009
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