###Infrastrutture: il sogno si infrange in Europa e Arabia Saudita- TACCUINO DA SHANGHAI
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###Infrastrutture: il sogno si infrange in Europa e Arabia Saudita- TACCUINO DA SHANGHAI

###Infrastrutture: il sogno si infrange in Europa e Arabia Saudita- TACCUINO DA SHANGHAI

di lettura

di Alberto Forchielli *

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 27 lug - Anche in Cina
le cronache economiche possono rilevare insuccessi. Quando
avvengono catturano l'attenzione per due motivi principali:
sono rari ed il pubblico sensibile a questi argomenti e'
ormai numeroso. Le coperture dei media sono impietose,
segnale importante che una maturazione sociale e' in corso.
Abbondano cosi' le cronache - e le ironie - sui casi di
perdite piu' eclatanti. Lo scorso mese l'ente nazionale delle
autostrade della Polonia ha unilateralmente rotto il vincolo
contrattuale con la China Overseas Engineering Group Co
(Covec). Quest'ultima e' un consorzio formato dalla Shanghai
Construction Group, dalla China Railway Tunnel Group ed
appartiene alla China Railway Group, grande gruppo di
proprieta' statale. La Covec rappresenta dunque la prima
scelta dell'ingegneria civile cinese. Il contratto che aveva
siglato riguardava la costruzione di una sezione (91 km
vicino Lódz) dell'autostrada A2 che colleghera' Berlino e
Varsavia. L'infrastruttura e' strategica per la Polonia e
deve essere completata entro la meta' del 2012, quando nel
paese ed in Ucraina si svolgeranno i campionati europei di
calcio. E' un'occasione irripetibile per Varsavia per
celebrare i successi e ribadire il suo peso di prima
economia dell'Europa centro-orientale. La trattativa con il
consorzio cinese si e' rivelata laboriosa, perche'
l'affidamento e' stato ostacolato da resistenze interne che
tuttavia ora si rivelano fondate. La Covec e' stata accusata
di omessi pagamenti alle maestranze locali, di ritardi nella
consegne, di scarsa qualita' dei materiali usati. Le
imputazioni vengono rigettate ma hanno causato la
sospensione dei lavori e l'assegnazione della commessa ad
altri soggetti. Viene cosi' rimandato il sogno di Pechino di
penetrare nel mercato europeo delle costruzioni, il piu'
redditizio al mondo. L'offerta cinese era di gran lunga la
piu' economica ed ha avuto dunque facile ragione della
concorrenza europea. Era strutturata su precedenti
esperienze in Africa ed in Asia, dove gli standard
richiesti, sia di lavoro che di costruzione, sono meno
impegnativi. La Covec dovra' probabilmente rassegnarsi alla
perdita di un contratto di quasi 500 milioni di dollari, ma
soprattutto la Cina dovra' impegnarsi a fondo per smentire
l'immagine di un paese ancora lontano dalla garanzia di
qualita'. Le conseguenze sono eclatanti anche all'interno del
paese. Il Presidente della Covec, Fang Min Yua, e' stato
rimosso dall'incarico. Inoltre la Sasac (State-owned Assets
Supervision and administration commission), il potente ente
del governo che controlla le attivita' delle aziende di
stato) ha avviato un'indagine amministrativa e contabile per
appurare i motivi della presunta offerta al ribasso pur di
aggiudicarsi la gara.
Un altro insuccesso della Cina, in Arabia Saudita, amplifica
il precedente. Non si sono infatti sopiti gli echi dei 19 km
della Mecca Light Rail destinati a trasportare i milioni di
pellegrini che si recano nei luoghi santi dell'Islam. La
linea da alcuni mesi e' regolarmente in funzione. E' stata
inoltre costruita in tempi da record su un tracciato
difficile. La consegna ha registrato tuttavia una perdita
operativa per la China Railway Construction Corporation
Limited (CRC) di oltre 400 milioni di euro. La voragine di
bilancio e' stata causata da una ridotta valutazione dei
costi. Ha prevalso l'aspetto politico, perche' l'accordo e'
stato siglato all'insegna della cooperazione crescente tra
la Cina ed il suo piu' importante fornitore di petrolio. La
sfera politica comunque non assolve gli obblighi societari.
La CRC e' una public company, anch'essa posseduta a
maggioranza dallo stato, quotata sia alla Borsa di Hong Kong
che a quella di Shanghai; i suoi azionisti non saranno
felici di registrare perdite da motivazioni non economiche.
In entrambi i casi la Cina si trova di fronte a delle
impasse che non e' abituata a gestire. Fiduciosa ed
inorgoglita dei propri successi, ha ritenuto che
l'applicazione meccanica di vecchi metodi sia universale e
comunque portatrice di successi. Operare invece su scala
planetaria implica nuove responsabilita' e approcci diversi
che non possono essere piu' costruiti nel segreto delle
riunioni di Pechino.

* presidente Osservatorio Asia

(RADIOCOR) 27-07-11 14:42:59 (0209)news,ASIA 5 NNNN
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