« Il default è della politica Usa»
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« Il default è della politica Usa»

« Il default è della politica Usa»

INTERVISTA - Guan Jianzhong - Presidente Dagong Global Credit Rating
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Gli Stati Uniti saranno forse riusciti a evitare in extremis un default sul debito, e di conseguenza un downgrade "immediato" del loro rating, ma il default del sistema americano, e della sua politica in particolare, sono ormai evidenti. È tagliente il giudizio dell'agenzia cinese Dagong all'indomani dell'accordo dell'ultimissima ora raggiunto al Congresso fra democratici e repubblicani sull'innalzamento del tetto del debito.
«L'essenza della questione è che questa vicenda ha costituito un test per la capacità di Washington di risolvere una crisi nazionale e questo ha rivelato il grave freno rappresentato dalla politica al sistema economico - ha dichiarato il presidente di Dagong Global Credit Rating, Guan Jianzhong, a Radiocor Il Sole 24 Ore -. In un momento di importanza cruciale per l'interesse del Paese, il meccanismo decisionale si è trovato in difficoltà nell'esprimere una volontà uniforme e questo rappresenta di per sé un fattore di crisi. Al tempo stesso alzare il tetto significa che la solvibilità degli Stati Uniti continuerà a declinare visto che gli Usa non saranno mai in grado di far fronte ai propri impegni tramite la sola creazione di ricchezza, e dunque dovranno inevitabilmente ricorrere alla vecchia strada di stampare nuova moneta ed esportare il proprio debito».
Per questo, ha detto Guan, «la crisi dei conti pubblici americani rimarrà il maggiore elemento di squilibrio a livello mondiale e la comunità internazionale deve essere cosciente di questo». Una prima conseguenza di questo deficit di credibilità sarà secondo l'agenzia cinese l'inevitabile riprezzamento dei titoli di Stato americani. «I Treasury non sono più l'investimento più sicuro al mondo - ha detto Guan - e le possibilità di tornare al passato dipenderanno dalla capacità dell'amministrazione Obama di cambiare il proprio modello di crescita economica puntando sulla riduzione del debito, sul taglio delle spese e sull'aumento della generazione di ricchezza reale. Sfortunatamente gli Usa non adotteranno queste misure e di conseguenza, per un periodo di tempo piuttosto lungo, l'affidabilità dei T-bond non potrà essere riparata. A fronte di una minore solvibilità del Governo, i mercati chiederanno un repricing dei bond sulla base anche delle variazioni dei rating».
Alla base della crisi attuale, dunque, resta secondo l'agenzia cinese il fallimento di un modello economico basato su consumi eccessivi rispetto alle proprie disponibilità reali. «Purtroppo - incalza Guan - a causa della loro arroganza gli Stati Uniti non sono in grado di capire l'origine dei problemi e dunque di adottare l'approccio più adatto per affrontare il problema. Questa crisi finanziaria e la seguente crisi del debito sono figlie del fatto che gli Usa hanno violato per troppo tempo i modelli di crescita di un'economia basata sul credito. Ora è impossibile uscire dal tunnel con metodi tradizionali e occorrerà per forza varare una riforma strategica del modello di crescita che deve poggiare su tre elementi principali. Il primo è smettere di finanziare la crescita con i pagherò. Il secondo rivedere la propria strategia globale e tagliare drasticamente le spese militari e il terzo è quello di capire che non si può fare affidamento sulle sole politiche monetarie e fiscali ed è inevitabile abbassare il livello di welfare nazionale».
Di fronte a un'analisi tanto implacabile rimane il dubbio di perché la Cina rimanga il maggiore acquirente di titoli di Stato americani, tanto da controllare asset in dollari per 3.200 miliardi. «Dagong è un'agenzia di credito indipendente - precisa Guan - ed è suo dovere fornire agli investitori giudizi sul profilo di rischio. Noi riteniamo che le nostre posizioni sull'economia americana e sulla sua solvibilità siano esatte e non esiste alcun legame inevitabile tra il giudizio di Dagong sul debito americano e la strategia del governo cinese di investire in Treasury perché potrebbero esserci altri fattori a influenzare queste decisioni oltre alle informazioni sul rating. Credo tuttavia che la Cina modificherà la propria strategia di investimento man mano che aumenteranno i rischi sulla capacità degli Usa di ripagare il debito».
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Mercato e regime
Dagong Global Credit Rating è una società di rating con base a Pechino. Fondata nel 1994 da un gruppo di esperti è, almeno formalmente, indipendente dal regime cinese. Anche se la sua attività appare funzionale alle decisioni di investimento della Cina sui mercati esteri
Dagong è nota per il giudizio sul debito sovrano degli Stati Uniti più basso rispetto a quello di Moody's, Standard and Poor's e Fitch: sette mesi fa ha tagliato il rating sul debito Usa da AA ad A+ affibbiando a Washington anche un outlook negativo e quindi avvertendo su possibili downgrade
La Cina, diventata il primo investitore mondiale, ha così tentato di rompere il monopolio anglosassone. La Sec ha reagito negando alla stessa Dagong l'accesso al mercato Usa. A fine maggio Dagong ha abbassato anche il rating del debito britannico da AA- ad A+
L'agenzia cinese segue la stessa classificazione di S&P's. Ma sui Pigs usa un metro diverso, spesso anticipando le decisioni delle concorrenti americane

02/08/2011
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