### Cina: un futuro di burro e cannoni per il Regno di Mezzo - TACCUINO DA SHANGHAI
ADV
ADV
### Cina: un futuro di burro e cannoni per il Regno di Mezzo - TACCUINO DA SHANGHAI

### Cina: un futuro di burro e cannoni per il Regno di Mezzo - TACCUINO DA SHANGHAI

di lettura

di Alberto Forchielli*

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 30 gen - Il futuro
della Cina non riguardera' soltanto il Regno di Mezzo. Per
non apparire scontata, l'affermazione deve affondare nella
storia. Il paese, nonostante le sue dimensioni, e' riuscito
per secoli a estraniarsi dalle correnti di pensiero e di
progresso. La Grande Muraglia rappresenta il simbolo piu'
conosciuto della protezione, della diversita',
dell'isolamento. Oggi questa rappresentazione e'
insufficiente e scolorita. Nella globalizzazione non
esistono soliloqui o isole felici: quello che accadra' alla
Cina avra' ripercussioni su noi tutti; e viceversa. Cosa e'
prevedibile dunque per il Dragone futuro? Le analisi piu'
rigorose - senza sfere di cristallo e senza mettere in conto
l'imprevisto - sono in chiaroscuro, con punte di moderato
ottimismo. E' probabile che la crescita economica continuera',
pur senza i record passati. Un modello di sviluppo basato
sulla spietata supremazia degli investimenti non sara' piu'
sostenibile. Inevitabilmente saranno necessarie iniziative a
redditivita' differita: protezione del lavoro, dell'ambiente,
fiato ai consumi, riforma del welfare. La Cina si abituera' a
vivere meglio e a rinunciare ai record ad ogni costo. Non
smentira' la sua scelta produttiva, ma le affianchera' una
vita piu' morbida. Burro e cannoni, diremmo in Occidente.
Anche la rincorsa al Pil statunitense, vera ossessione della
stampa internazionale, perdera' d'importanza. Probabilmente
avverra' non cosi' presto o magari non avverra' affatto - le
ultime proiezioni allarmate la collocavano addirittura nel
2018 - e allora il clamore sara' stato gia' assorbito,
posticipato o smentito. Da una parte e' probabile una ripresa
degli Stati Uniti dopo le elezioni del prossimo Novembre.
Gli indicatori di Washington lasciano trapelare un discreto
ottimismo e gli Stati Uniti hanno storicamente avuto la
capacita' di riprendersi dalle crisi. Dall'altra, e' possibile
che la dirigenza cinese incappi in qualche decisione poco
lungimirante. Non si tratta di incapacita', quanto di
difficolta' a fronteggiare situazioni inedite per Pechino.
Reindirizzare strutturalmente una forza gigantesca,
costruita con decenni di impegno e coraggio, non sara' facile
per la nuova dirigenza. Anche lo scenario internazionale,
sul quale Pechino ha costruito una pragmatica rete di
alleanze, da segni di incertezza. Ma le convenienze durano
meno delle amicizie. L'Africa vuole gestire meglio le
proprie risorse, i paesi dell'Asean temono una politica
estera aggressiva da Pechino, gli altri Brics sono vicini
alla Cina a fasi alterne, soprattutto nei grandi temi dove
hanno paura dello strapotere dei paesi occidentali. Questi
ultimi continuano a ritenere la Cina una potenza utile e
minacciosa, contemporaneamente da contenere e da
coinvolgere. In questo tentativo, l'Europa retrocede
d'importanza, confinata ormai in posizione di secondo piano.
Non e' tanto la crisi economica ad averla penalizzata, quanto
la mancanza di prospettiva, di leadership e di valori
condivisi. Sono questi i connotati che non cambiano per la
Cina. L'aspirazione di Pechino e' far valere la propria
determinazione politica come garante della crescita, la sua
coesione interna come antidoto all'instabilita'. Anche se il
percorso si rivelera' virtuoso, anche il ritorno alla
supremazia economica nel mondo non deve essere estrapolato
dalle performance passate e non deve essere dato per
scontato, perche' scontato non e'. Essere il paese
economicamente piu' forte e' l'ambizione di Pechino, una
disposizione fisiologica per una grande nazione, ma gli
stessi Cinesi sanno meglio di noi che la strada e' ancora in
salita. Non mancheranno infatti asperita', contraddizioni,
soste e contraccolpi. La Cina sara' piu' selettiva nelle
opportunita' offerte agli investitori ed esportatori
internazionali e nelle amicizie e alleanze scelte. Il suo
impegno sara' scegliere il meglio, lavorando su opzioni
complesse. E' un compito al quale e' disabituata, che potrebbe
condurla ad errori. Per questo non e' importante che il
sorpasso sugli Usa avvenga presto o avvenga affatto, quanto
che lo sviluppo del paese avvenga secondo un percorso
sostenibile, strutturato e duraturo.

* Presidente di Osservatorio Asia

(RADIOCOR) 30-01-12 18:34:06 (0340)news 5 NNNN
ADV