### Cina: nodo banche per il private equity -FOCUS- -2-
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Vantaggi e rischi di un mercato sempre piu' "cinese"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 ago - Le statistiche
rivelano come il settore del private equity in Cina stia
diventando sempre piu' "cinese" in termini di proprieta',
dirigenza, valuta e investimenti e come il punto focale si
stia spostando dalla ricerca di profitti immediati allo
sviluppo di lungo termine. Una trasformazione che riguarda
varie dimensioni. In contrasto con il dominio dei grandi
gruppi stranieri che hanno importato il concetto moderno di
private equity in Cina, l'ecosistema post-crisi e'
caratterizzato dal crescente peso finanziario e dalle mire
locali dei fondi domestici. I gruppi cinesi hanno superato
quelli stranieri nel 2010, sia per numero di nuovi veicoli
creati (66 contro 13) che quello di investimenti realizzati
(217 contro 119). Inoltre, se si esclude il segmento buy-out
ancora saldamente controllato da mega-funds globali come
Carlyle, KKR e TPG, i fondi locali hanno avuto la meglio
anche in termini di quantita' di capitale raccolto e
allocato. Una porzione rilevante di fondi domestici e'
sponsorizzata dai governi locali Cinesi, la cui
partecipazione nel settore del PE si e' fatta piu' intensa
dopo l'inizio della crisi finanziaria. Agenti economici con
radici in istituzioni politiche, naturalmente, sono soggetti
al rischio di conflitti d'interesse. I pericoli maggiori
risiedono in un'allocazione subottimale dei finanziamenti di
PE, qualora scopi personali e politici prendano il
sopravvento. Quando le scelte degli intermediari finanziari
sono condizionate da pubblici ufficiali, la possibilita' di
un conflitto puo' scoraggiare una competizione "sana" sul
mercato. In secondo luogo, anche le preferenze delle societa'
straniere si stanno reindirizzando dai fondi denominati in
dollari americani a quelli denominati in yuan cinesi. In
parte il fenomeno e' il prodotto del progressivo innalzamento
di costi e restrizioni connessi al trasferimento di capitale
dentro e fuori dalla Cina. Il No.59 Document promulgato
dall'Amministrazione Statale dei Tassi di Cambio nel
novembre 2010, ad esempio, introduce una serie di controlli
aggiuntivi sui flussi di capitale straniero con lo scopo di
prevenire trasferimenti non desiderati di "hot money".
Questa misura aumenta sensibilmente i costi di conversione
di valuta per i fondi di PE non denominati in moneta locale,
oltre a generare rischi significativi relativamente al
rimpatrio sicuro dei profitti realizzati tramite gli
investimenti su suolo cinese. La Shanghai RMB Fund
Regulation, emesso dalla Municipalita' di Shanghai agli inizi
del 2011, permette agli investitori non cinesi, nel caso in
cui decidano di lanciare un veicolo denominato in RMB, di
sottoporsi a un processo di approvazione meno oneroso di
quello previsto dalle misure sulle Foreign-Invested Equity
Investment Enterprises all'interno del corpo legislativo
della FICVE Regulation del 2003. Nel caso in cui, in futuro,
la Shanghai RMB Fund Regulation fosse adottata come modello
in altre regioni, il risultato sarebbe un passo avanti verso
una competizione ad armi pari tra fondi stranieri e
domestici, perlomeno durante la fase di set-up.
Red

(RADIOCOR) 02-08-11 16:19:06 (0235)FE,ASIA,CINA 5 NNNN

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