### Cina: le priorita' della nuova politica economica - TACCUINO DA SHANGHAI
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### Cina: le priorita' della nuova politica economica - TACCUINO DA SHANGHAI

### Cina: le priorita' della nuova politica economica - TACCUINO DA SHANGHAI

di lettura

di Tony Shen*

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 gen - Qualche
giorno prima di Natale e' stato approvato dal Consiglio di
Stato ed annunciato congiuntamente dalla Commissione per le
riforme e lo sviluppo nazionale (NDRC) ed il ministero del
commercio il nuovo catalogo settoriale degli investimenti
stranieri 2011 ""Catalogue for the Guidance of Foreign
Investment Industries". Questa nuova versione ben convoglia
il messaggio che la Repubblica Popolare non e' piu' una
economia emergente pronta ad accogliere investimenti
stranieri senza avere precedentemente considerato gli
effetti di questi sull'ambiente, la societa' e le risorse
naturali del paese. Il catalogo e' quindi ad oggi uno
strumento estremamente utile ai fini dell'interpretazione
della strategie governative, e le linee ispiratrici del
documento sono a nostro parere le seguenti:
1) Riqualificazione del settore Manifatturiero. Per quanto
riguarda i settori manifatturieri piu' tradizionali come il
tessile, la chimica e la meccanica, la Cina ha una capacita'
produttiva imponente ma la maggior parte delle produzioni e'
caratterizzata da un basso livello tecnologico e da un basso
valore aggiunto; nel frattempo, con il rapido incremento del
costo del lavoro, il "dividendo demografico" del paese si
sta gradualmente esaurendo, sembra quindi prioritaria la
necessita' di un profondo ammodernamento. Il nuovo catalogo
incoraggia gli investitori esteri ad interessarsi al settore
del riciclaggio dei materiali, a ridurre la capacita'
produttiva in eccesso, e ad eliminare le ridondanze tipiche
in alcuni settori. Sono state inoltre eliminate dall'elenco
dei settori "incoraggiati" la produzione di veicoli, e la
chimica del silicio policristallino e del carbone.
2) Promozione dei settori strategici emergenti e
dell'industria dei servizi. Nel momento in cui cerca di
penetrare i tradizionali settori industriali occidentali il
paese deve trovare il modo di essere all'avanguardia. In
risposta a queste esigenze l'edizione 2011 del "catalogue"
favorisce settori strategici emergenti come quelli dei
veicoli ad alimentazione alternativa, internet services,
l'industria dei servizi. Le nuove regole prevedono che per
molti di questi settori il limite al possesso di quote
azionarie di maggioranza decada.
3) Bilanciare lo sviluppo delle diverse regioni. Ci sono
ancora evidenti differenze nello sviluppo economico tra le
regioni centrali, orientali ed occidentali della Cina.
Secondo le indicazioni del dodicesimo piano quinquennale, la
Repubblica Popolare lancera' un piano di sviluppo delle zone
occidentali e delle regioni centrali che grazie al piu' basso
costo della vita, sono zone attraenti per molti emigranti di
ritorno. Alcuni dei comparti "incoraggiati" che sono stati
rimossi dal nuovo catalogo saranno quindi integrati in uno
speciale "Catalogo degli investimenti stranieri nelle
regioni centrali ed occidentali".
4) Il governo cinese ha realizzato che il passaggio da un
modello estensivo ad un modello intensivo (il piano una
tantum da 4 trilioni di renminbi) combinato con l'attrazione
di capitali e tecnologie straniere e' la giusta ricetta per
uno sviluppo economico sostenuto; i politici cinesi hanno
determinato che una delle massime priorita' del 2012 e' quella
di "accelerare la ristrutturazione economica e promuovere
uno sviluppo coordinato" offrendo nuove opportunita' agli
investitori stranieri. Il 2012 e' anche l'anno del dragone,
simbolo di buona fortuna e forza nella cultura cinese. Come
questo sacro animale, dai baffi di tigre, corpo di serpente,
corna di cervo e artigli di falco, le aziende cinesi e
occidentali dovrebbero combinare i propri vantaggi
competitivi per creare un "Dragone Globale" volto alla
prosperita' comune.

*Mandarin Capital Partners



(RADIOCOR) 11-01-12 18:09:28 (0310)news 5 NNNN
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