###Cina: governo abbassa target pil, piu' attenzione a qualita' crescita - FOCUS
Fondi destinati ad agricoltura aumentati di 7 volte
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 mar - Non piu'
crescita a qualsiasi costo per colmare il gap con
l'occidente e compattare una compagine sociale che, secondo
gli esperti occidentali, sarebbe pronta a esplodere nel caso
di un rallentamento dell'economia, ma maggiore attenzione
alla qualita' delle dinamiche di espansione scelte. Sono
queste le indicazioni che giungono da Pechino dove oggi sono
iniziati i lavori della riunione annuale del Congresso del
Popolo cinese. Per la prima volta dal 2004, il governo ha
abbassato quello che e' in larga parte solo un target
simbolico (infatti viene regolarmente superato) e cioe' una
crescita all'8% annuo, portandola al 7,5%. Da una parte la
decisione riflette i sempre piu' frequenti segnali di un
rallentamento dell'economia del paese che paga lo scotto
della crisi mondiale con tutte le conseguenze del caso sulle
esportazioni cinesi. Dall'altra tuttavia l'impressione data
dal governo e' quella di volersi concentrare su un maggiore
qualita' abbandonando progressivamente la politica dei
sostegni indiscriminati alla crescita. Proseguira' dunque la
stretta sul settore edilizio e immobiliare per sgonfiare
ulteriormente la bolla dei prezzi sulle case e riportarli su
livelli che rispecchino maggiormente la realta'
socio-economica e dall'altra verra' ridato un forte impulso
all'agricoltura dopo che per anni e' stato favorito l'esodo
dalle campagne alla citta'. Il bilancio 2012 prevede a questo
proposito investimenti in agricoltura per 1.230 miliardi di
yuan (circa 195 miliardi di dollari), quasi sette volte di
piu' dei fondi stanziati nel 2011 che erano stati pari a
186,8 miliardi di yen o 28,25 miliardi di dollari. A fronte
di una frenata prevista nella crescita degli investimenti in
conto capitale che comunque saliranno del 16% contro il +18%
previsto per il 2011 e il +23% poi effettivamente realizzato
a 31.102,2 miliardi di yuan (4.936 miliardi di dollari), il
governo intende abbassare il deficit statale all'1,5% del
pil, per complessivi 800 miliardi di yuan (127 miliardi di
dollari). Di questi, 550 miliardi saranno da imputare alle
spese governative, mentre 250 miliardi alle emissioni di
obbligazioni a favore dei governi locali. Alle banche verra'
inoltre chiesto di acconsentire a prolungamenti dei termini
sui prestiti erogati a istituti o agenzie governative onde
favorire il completamento dei progetti ed evitare che il
paese rimanga costellato da strutture non finite. Altri
obiettivi emersi dai lavori del congresso o da dichiarazioni
del primo ministro Wen Jiabao includono un aumento delle
entrate fiscali nel 2012 del 9,5% a fronte di un incremento
delle spese pari al 14,1% mentre il commercio estero
dovrebbe limitare la sua espansione a un comunque salutare
10%. Ma e' proprio sul fronte delle spese che la Cina vuole
mandare al mondo il segnale di una maggiore attenzione alla
perequazione sociale: gli investimenti in istruzione
dovrebbero ad esempio crescere nell'anno del 16,4%, mentre i
fondi stanziati a favore della protezione sociale e
dell'impiego dovrebbero aumentare del 21,9%. Nel complesso
dunque una Cina intenzionata a rallentare il passo di marcia
per badare di piu' al consolidamento dei progressi realizzati
sino ad ora con l'avvertenza che per ora si tratta solo di
numeri e previsioni e come tali, in Cina come altrove, vanno
sempre prese con il beneficio dell'inventario.
Corrado Poggi cop-Y-
c.poggi@ilsole24ore.com
(RADIOCOR) 05-03-12 13:19:11 (0189)ASIA 3 NNNN