###Cina: calano posizioni banche in yuan, per analisti divisa al giusto valore - FOCUS


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 nov - Le posizioni
in yuan delle banche cinesi hanno registrato in ottobre un
calo netto di 24,89 miliardi di yen (3,91 miliardi di
dollari), la prima performance di segno negativo dal
dicembre 2007. Eliminando la valuta affluita alle banche
cinesi grazie al surplus dell'export, la riduzione e' stata
ancora piu' marcata, pari a 132,39 miliardi di yuan. In
settembre gli afflussi netti erano stati invece pari a 247,3
miliardi di yuan. La statistica assume valore politico alla
luce delle rinnovate pressioni che la comunita'
internazionale, soprattutto gli Stati Uniti anche per voce
del presidente Barack Obama nell'ultimo East Asia Summit,
stanno esercitando sulla Cina perche' acceleri il processo di
rafforzamento dello yuan. Se gli Stati Uniti sono certi che
la divisa cinese rimane ancora sotto prezzata garantendo un
indebito vantaggio competitivo alle imprese del colosso
asiatico, Pechino ribatte invece che le accuse sono senza
fondamento e che un eventuale ulteriore rialzo dello yuan
non risolverebbe i problemi commerciali degli Stati Uniti.
Il dato della banca centrale cinese, che tuttavia andra'
confermato nei prossimi mesi, sembra indicare che le banche
cinesi ma anche quelle straniere non considerano piu' come
una scommessa certa il trend di apprezzamento dello yuan e
questa tendenza potrebbe essere interpretata come un
giudizio di fatto che la divisa cinese e' vicina al suo "fair
value", alla sua giusta quotazione. Il governo di Pechino
del resto da tempo sta cercando di modificare questa
percezione secondo cui lo yuan e' destinato irrimediabilmente
a rafforzarsi. Questa percezione ha comportato grossi
acquisti di yuan anche da parte della banche stranieri nel
calcolo che l'investimento avrebbe dato frutti in tempi
rapidi. "Ora invece - ha spiegato l'analista di Ing, Tim
Condon - la gente teme che lo yuan possa muoversi in
entrambe le direzioni. Tre anni fa, forse, lo yuan era
fortemente sottovalutato ma ora, sulla base di questi
flussi, appare vicino al suo giusto prezzo". In un quadro
macroeconomico critico che sta avendo ripercussioni sul
tasso di crescita della Cina, il governo di Pechino potrebbe
dunque ora tornare a usare lo yuan come strumento per
stimolare la congiuntura. "Quando ci sono piu' flussi in
entrata - ha detto Cui Li, di Rbs - allora sterilizzano
queste entrate, quando i flussi sono maggiori in uscita,
allora probabilmente rilasceranno un po' di liquidita'".
Secondo i commentatori la Cina potrebbe dunque ridurre i
requisiti sui tassi minimi di riserva delle banche, che ha
alzato numerose volte nel corso dell'ultimo anno, ma
potrebbe anche pensare a un lieve indebolimento competitivo
della sua divisa forte di questi ultimi dati. Al momento
ogni conclusione appare comunque prematura e i mercati
terranno sotto stretta osservazione i dati dei prossimi
mesi, inclusi quelli sul surplus commerciale che appare in
fase discendente. Sembra tuttavia probabile che il processo
di rafforzamento dello yuan sia finito o comunque vicino al
termine, e questo potrebbe scatenare nuove tensioni con la
controparte americana.
cop

(RADIOCOR) 21-11-11 12:52:55 (0160)FE,CINA,ASIA 5 NNNN