### Cina: a una svolta l'era delle multinazionali - TACCUINO DA SHANGHAI
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### Cina: a una svolta l'era delle multinazionali - TACCUINO DA SHANGHAI

### Cina: a una svolta l'era delle multinazionali - TACCUINO DA SHANGHAI

di lettura

di Alberto Forchielli*

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 dic - Dopo alcuni
anni di aggiustamento fisiologico dall'apertura operata da
Deng Xiaoping nel 1978, la Cina e' divenuta il magnete piu'
potente per le multinazionali. Si puo' ragionevolmente
affermare che le grandi imprese mondiali siano state negli
anni gli amici piu' potenti e interessati vantati dal paese.
Soprattutto dopo l'entrata della Cina nella Wto, 10 anni fa,
la progressiva omologazione del paese alle regole
internazionali ha attratto gli investimenti internazionali.
Le motivazioni per investire o delocalizzare in Cina non
trovano eguali in nessun altro paese emergente. Ora tuttavia
le stesse multinazionali si trovano a dover fronteggiare una
concorrenza interna che loro stesse hanno contribuito a far
crescere. In una sorta di vendetta postuma, le aziende
cinesi hanno rinnegato la loro arretratezza e sfidano quelle
dei paesi industrializzati. Il campo di battaglia non e' piu'
quello tradizionale, che vedeva i costi a favore della Cina
e la qualita' in capo all'Occidente. La sofisticazione
appartiene oggi anche al Dragone e le multinazionali, che
all'inizio apparivano imbattibili, sono esposte ai venti
della concorrenza piu' spietata. Emblematico e' il caso
dell'industria alimentare. Due giganti del settore hanno
chiuso fabbriche in Cina. La Danone, il piu' grande
produttore mondiale di yogurt, ha cessato le operazione
della sua fabbrica di Shanghai, limitando dunque la
produzione a quella di Pechino. Contemporaneamente, la
Nestle' ha annunciato la chiusura di uno dei suoi tre
stabilimenti per la produzione di gelati. Le decisioni sono
state prese ufficialmente per ristrutturazioni interne, ma
tutti gli analisti sono persuasi che si sia trattato di un
passo indietro imposto dalla concorrenza locale. I giganti
cinesi del settore stanno infatti progredendo, trainando una
spettacolare crescita dell'industria casearia.
Tradizionalmente poco conosciuti nelle abitudini alimentari,
latte e derivati da 10 anni sono apparsi sulle tavole
cinesi, con un impatto dirompente nell'industria. La Cina e'
arrivata in pochi anni al terzo posto nella produzione di
latte, dopo gli Stati Uniti e l'India. Le aziende piu'
importanti, emerse alla fine di elaborati processi di
acquisizione, sono la Inner Mongolia Yili Industrial Group e
la China Mengniu Dairy. Sono entrambe sopravvissute allo
scandalo del latte adulterato del 2008 e rappresentano oggi
la minaccia piu' concreta per le multinazionali. Nel segmento
dei gelati, valutabile intorno a 3,6 miliardi, le loro quote
di mercato sono rapidamente ascese al 17 e 15%
rispettivamente, mentre quella di Nestle' e' rimasta confinata
al 3%. Sono i risultati di una struttura di mercato tra le
piu' libere e concorrenziali in Cina. Nonostante le rigidita'
conosciute, il mercato e' aperto, i prodotto stranieri
affollano i supermercati e non sono piu' un'esclusiva dei
negozi delicatessen dei grandi alberghi. Anche la
distribuzione e' consentita attraverso le grandi aziende
europee e nordamericane. Infine il marketing e' sofisticato e
cerca di incidere sulle aspirazioni della popolazione
urbanizzata che nei consumi alimentari puo' ricavare un
elemento di distinzione. Le aziende cinesi possono contare
su miglioramento degli standard qualitativi che restringono
gli spazi per le multinazionali: la loro scelta di imporre
prezzi piu' alti a fronte del prestigio del marchio e' sempre
piu' ridotta. Non va dimenticato infine un aspetto
socio-culturale, forse il piu' importante nelle scelte dei
consumatori. Le aziende cinesi sanno interpretare meglio i
gusti e le aspirazioni dei consumatori. Ne conoscono meglio
il linguaggio, gli stili di vita, le abitudini alimentari.
Liberate dalla mediocrita' qualitativa, passate indenni dalle
ristrutturazione dopo gli scandali, attrezzate con i
migliori macchinari ed infine capaci di giocare su un
terreno nazionale a loro piu' favorevole, possono ormai
sfidare i giganti stranieri sul loro stesso terreno.

* Presidente di Osservatorio Asia

(RADIOCOR) 20-12-11 18:03:22 (0278)news,FE,CINA,ASIA 5 NNNN
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