Pechino, 09 mar. – Mancano 53 giorni all'inizio dell'Expo di Shanghai, l'apertura si avvicina, la tensione sale, le aspettative crescono. L'Esposizione Universale durerà dal primo maggio al 31 ottobre, coinvolgerà 192 paesi e 52 organizzazioni internazionali, e le autorità cinesi prevedono l'afflusso di circa 70 milioni visitatori. Wan Jifei, direttore esecutivo dello Shanghai World Expo Executive Committee, ha assicurato che la cerimonia di apertura sarà "grandiosa, calda e emozionante, ma al contempo molto semplice e morigerata". Sui dettagli dell'evento vige un rigoroso e assoluto silenzio, ma il sito ufficiale coltiva le aspettative dei più curiosi fornendo alcune informazioni: navigando on-line si scopre così che la cerimonia si svolgerà lungo le rive del fiume Huangpu e sarà caratterizzata da fuochi d'artificio, spettacoli con raggi laser e effetti sonori. Abbandonata l'idea di collegare le due sponde del fiume con un ponte e creare due diverse scenografie a margine, le autorità cittadine puntano a tenere sotto controllo il budget. Yu Zhengsheng, capo dell'ufficio cittadino del Partito Comunista ha raccomandato in una recente direttiva di "evitare ogni progetto inutile". La domanda è quasi scontata: Shanghai 'sorella minore' di Pechino? A darne conferma sarebbe lo stesso Wan Jifei; "Sebbene sia stata concepita per essere unica e peculiare, la cerimonia inaugurale non sarà sfarzosa come quella d'apertura dei giochi olimpici di Pechino 2008". Forse la maggiore austerità è stata suggerita dalla difficile situazione economica che la Cina e il mondo occidentale stanno vivendo a seguito della crisi finanziaria dello scorso anno, o dal nuovo status politico che la Cina ha acquisto sullo scacchiere internazionale proprio per la risposta più immediata rispetto a quella di altre grandi nazioni. Ancora dal sito si apprende che l'appuntamento è fissato per la notte del 30 aprile e, diversamente da quanto era accaduto a Pechino in un clima pre-olimpico surriscaldato dagli scontri di Lhasa e stemperato solamente a seguito del terremoto del Sichuan, la presenza di un centinaio di capi di Stato (quali i reali d'Austria, Nicolas Sarkozy, Dmitri Medvédev) è già stata confermata. A fianco dei big, circa 70 milioni di visitatori, di cui 5% – secondo le statistiche ufficiali – dovrebbe venire dall'estero. Al fine di agevolare l'entrata degli stranieri "le politiche di snellimento burocratico per l'ottenimento del visto sono già in atto; il Ministero degli Affari Esteri ci ha sostenuto nel progetto e ha già reso noto alle ambasciate e ai consolati cinesi disseminati nel mondo di adottare una facile politica di rilascio del visto" ha affermato Zhou Hanmin, vice direttore dello Shanghai World Expo Executive Committee a margine della sessione annuale della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese. I preparativi fervono anche sul fronte accoglienza: 550,000 posti letto assicurati in città e altri nelle città limitrofe, 300 giovani volontari cinesi (scelti tra oltre 10 mila candidati tramite una procedura di voto on-line) alla prese con un corso di formazione e 37 simpatici robot a forma della mascotte Haibao pronti per essere dislocati lungo le vie cittadine.