Roma, 18 mag. - La criminalità organizzata cinese, per gerarchia interna e uso sistematico della violenza, è sempre più assimilabile alle organizzazioni di tipo mafioso. E' quanto si legge nel rapporto sulla criminalità organizzata cinese in Italia redatto dall'osservatorio socio-economico sulla criminalità del Cnel. Come mafia, camorra e 'ndrangheta, le organizzazioni cinesi esercitano un "condizionamento tendenzialmente totalizzante sul contesto sociale in cui operano". I legami interni che caratterizzano le associazioni criminali cinesi, si legge nel rapporto, sono di due tipi, entrambi espressione di un vincolo di solidarietà tra gli appartenenti. Il primo si basa su un senso di 'fratellanza' derivante dal condividere le medesime esperienze (per alcuni risalenti a una fase precedente all'arrivo in Italia) contraddistinte da un modus operandi propriamente criminale, in cui le attività illecite costituiscono la principale se non l'unica 'occupazione' quotidiana. Il secondo si basa sulla famiglia, analogamente a quanto accade per la 'Ndrangheta, che recluta le nuove leve all'interno del proprio nucleo familiare.
Facendo riferimento a padri, figli e famiglia allargata, l'organigramma criminale si struttura per linea parentela secondo precise gerarchie interne. Si tratta, sottolinea l'analisi degli esperti Cnel, delle forme criminali "più insidiose", capaci di infiltrarsi nella rete di connazionali presenti in Italia. Così a Roma e a Firenze alcuni presidenti e vicepresidenti di certe associazioni cinesi erano al contempo rappresentanti 'legali' e leader di gruppi criminali. In altri casi, i condizionamenti sono di tipo indiretto, in base al collegamento tra bande e personaggi influenti della comunità cinese. L'anello di congiunzione tra i due 'mondi', quello lecito e quello propriamente criminale, è rappresentato dai capi delle bande, i soli a mantenere contatti riservati con individui che, pur muovendosi in ambito legale, ricorrono se necessario alla violenza delle gang.
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