###Alibaba nella bufera, si appanna il mito del re dell'ecommerce cinese -TACCUINO DA SHANGHAI
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###Alibaba nella bufera, si appanna il mito del re dell'ecommerce cinese -TACCUINO DA SHANGHAI

###Alibaba nella bufera, si appanna il mito del re dell'ecommerce cinese -TACCUINO DA SHANGHAI

di lettura

di Alberto Forchielli*

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 giu - Le critiche a
cui Caixin ha sottoposto Alibaba sono piu' pesanti dello
scandalo che sta scuotendo la Cina. Il gruppo editoriale
cinese pone domande dirette al presidente della societa', ma
gli interrogativi investono la sfera piu' grande della
legalita' del mondo degli affari. La questione e' cosi' sentita
che anche il China Daily, considerato il megafono del
Governo cinese, e' stato costretto a pubblicare articoli
senza censure sulla vicenda. Altri giornali prestigiosi,
come il South China Morning Post di Hong Kong e il Financial
Times hanno seguito una vicenda societaria che sembra
grottesca per il suo dipanarsi. E' stato scoperto che Jack
Ma, fondatore e Presidente di Alibaba, ha trasferito a una
societa' che controlla l'intero pacchetto di Alipay, il
braccio operativo che gestisce i pagamenti per Alibaba e
controlla il 50% dei pagamenti online in Cina, l'equivalente
cinese di Paypa. Alibaba e' la piu' grande azienda cinese di
e-commerce. Dopo essere stata fondata nel 1999 ad Hangzhou,
in un piccolo appartamento, la societa' e' cresciuta
esponenzialmente, fino ad essere quotata alla Borsa di Hong
Kong. Nel novembre 2007 ha raccolto 1,7 miliardi di dollari,
l'Ipo piu' grande delle aziende internet dopo quella di
Google al Nasdaq nel 2004. Nella contestata vendita di
Alipay il prezzo e' stato platealmente basso, una vera
cessione di favore. Ancora piu' sorprendente e' stata la
mancanza di informazione agli altri 2 soci di Alibaba,
ignari che una societa' del loro gruppo fosse stata venduta.
I principali azionisti di Alibaba sono peraltro grandi nomi
del panorama economico. Yahoo rappresenta il 39% della
compagine azionaria, Softbank il 29, lasciando cosi' al
management fondatore, guidato da Jack Ma, solo il 32% ma la
gestione di fatto dell'azienda. I due partner ovviamente
possono rivalersi sull'operato di Ma, chiedendo un rimborso
o impugnando le vie legali. Jack Ma e' divenuto uno degli
uomini d'affari piu' rispettati della Cina, simbolo stesso
dell'imprenditoria, orgoglio del paese e modello per la
generazione piu' giovane. La sua scommessa di diffondere
prodotti con scelta e acquisto online ha intercettato le
aspirazioni della crescente moltitudine di consumatori
cinesi. Gli utenti registrati con Alibaba sono 370 milioni,
pressoche' da tutti i paesi del mondo. Questo impero
economico ha tuttavia ricevuto un colpo durissimo al suo
prestigio quando e' incorso nelle analisi, spietate ma
accurate, di Hu Shuli, la piu' importante, ammirata e
indipendente giornalista cinese. Dalle colonne dei suoi
media, Hu ha avviato una riflessione sulla vicenda che e'
presto sconfinata sul sistema cinese. L'interrogativo posto
e' come questa incredibile vendita sia stata possibile. La
risposta e' complessa e spazia tra la mancanza di controlli
severi e la carenza legislativa sui pagamenti online, per i
quali il governo e' ostinatamente assente. Su tutto permane
tuttavia la mancanza del rispetto della legge come bastione
della societa' civile. Rispettare i contratti, osservare le
regole, non sono ostacoli ma vincoli per il successo. "Ogni
violazione - scrive Hu - conduce al disequilibrio e
indebolisce l'azienda. Per questo Ma sta pagando un prezzo
alto: la reputazione internazionale che si era costruito
negli anni e' stata appannata e le prospettive di crescita
dell'azienda sono diminuite". La conclusione logica e' ancora
piu' sferzante: "Se i contratti non vengono rispettati da
chi, come Jack Ma deve dare l'esempio, l'intera societa'
cinese ne soffre e deve fronteggiare rischi, diffidenze e
barriere commerciali crescenti". L'esercizio di una pratica
virtuosa di business deve essere imposto dalla dirigenza del
paese. Tollerare comportamenti illeciti, in ossequio
all'aumento della ricchezza, non e' piu' sopportabile per una
societa' forte e coesa. L'imposizione di regole e' necessaria
per avviare il consesso civile verso il riconoscimento del
merito, come in una libera e prospera economia di mercato. I
tempi sembrano dunque maturi affinche' una virata decisiva
sia all'ordine del giorno per la conduzione dell'economia in
Cina; il paese e' ormai stabile per darsi regole certe e
farle rispettare. Il successo di Hu Shuli e delle sue
pubblicazioni sembra confermarlo. Non piu' confinate negli
angusti spazi del giornalismo di denuncia, oggi le loro
inchieste vengono rispettate e temute, un segnale che in
Cina la stampa libera non e' piu' un miraggio ma una conquista
giornaliera che spesso registra successi.

* presidente Osservatorio Asia

Red-

(RADIOCOR) 20-06-11 15:20:16 (0262)news 5 NNNN
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