Pechino, 22 dic. - Nessuna grande sorpresa: la Cina conferma all'8% il suo obiettivo di crescita per il 2010 per bocca del ministro dell'Industria e dell'Information Technology Li Yizhong, in quello che è il primo comunicato ufficiale sulle aspettative per il prossimo anno. "La Cina punta a mantenere una crescita della produzione industriale attorno all'11% per rispettare l'obiettivo di un +8%" ha dichiarato il ministro nel corso di una conferenza stampa tenutasi a qualche settimana di distanza dal più importante meeting economico del governo di Pechino, nel corso del quale la leadership cinese fissa tradizionalmente gli obiettivi per l'anno successivo. L'obiettivo di una crescita della produzione industriale attorno all'11% è lievemente inferiore al +12% dell'anno in corso, e si mantiene in linea con le dichiarazioni diffuse dopo il meeting economico, che affermavano la necessità di un bilanciamento tra il sostegno alla ripresa e la necessità di vigilare contro la sovrapproduzione. Li, che non ha diffuso dettagli sui mezzi che verranno impiegati per il raggiungimento degli obiettivi, ha comunque affermato la necessità di consolidamento di alcuni settori tra i quali l'automobilistico, il metallurgico e quello navale. L'obiettivo di un +8% è ormai da anni una sorta di standard per la Cina, anche quando le aspettative sono migliori, e viene percepito da osservatori ed economisti come la soglia minima per garantire lo sviluppo e l'occupazione necessari ad evitare sconvolgimenti sociali. Quest'anno, sull'onda della crisi globale, la Cina aveva registrato secondo i dati ufficiali un deludente +6.1% nel primo trimestre, per poi attestarsi ad un +8.9% nel periodo luglio-settembre. Le previsioni per la crescita alla fine del 2009 sono superiori all'8% e quelle per il 2010 superiori al 9%; in aumento anche il PIL pro capite che, sempre secondo le stime ufficiali, dovrebbe raggiungere quota 4mila dollari entro la fine del 2010.