Shimon Peres, da falco a colomba per soluzione due Stati

Roma - "Non sognavo di diventare presidente, volevo fare il pastore, o il poeta". Cosi' Shimon Peres esordi' il 15 luglio del 2007, nel giorno del suo insediamento come capo dello Stato ebraico. Inizialmente considerato un falco, per il suo impegno nella costruzione del formidabile apparato militare israeliano e l'autorizzazione dei primi insediamenti ebraici in Cisgiordania nel 1970, la posizione di Peres e' andata cambiando negli anni, fino a diventare il principale fautore di una soluzione politica tra israeliani e palestinesi 'due popoli per due Stati'.
Premio Nobel per la pace nel 1994, assieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, per i loro sforzi culminati con gli Accordi di Oslo, Peres e' stato l'uomo del dialogo con l'Olp, nella ricerca di un compromesso sui territori di Gaza e sulla Cisgiordania. Ma questo suo diventare colomba lo ha negli anni allontanato dai coloni israeliani dei Territori occupati e dai falchi nel governo di Benjamin Netanyahu, come il ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, fino all'anno scorso capo della diplomazia israeliana. Premier tra il 1984 e il 1986 e tra il 1995 e il 1996, Shimon Peres, in polacco Shimon Perske, nel corso della sua lunga carriera politica, cominciata nel 1959, e' stato ministro degli Esteri, della Difesa, delle Finanze e dei Trasporti.
Si deve a lui la potenza dell'esercito con la stella di David: negozio' la fornitura di armamenti con Francia e Germania e lavoro' per dotare Israele di armi nucleari. Sempre a lui si deve l'autorizzazione dei primi insediamenti ebraici in Cisgiordania nel 1970. Peres nacque il 21 agosto del 1923 a Vishniev, in Polonia, da Yitzhak e Sara Perske. Il padre emigro' nel 1931 in Palestina e lo segui' nel 1934 la sua famiglia, poco prima dell'occupazione nazista, insediandosi a Tel Aviv. Nel 1959 fu eletto alla Knesset, come membro del Partito Mapai, antesignano del Labour. Dieci anni dopo ricopri' il primo incarico ministeriale, quando venne nominato ministro dell'Assorbimento. Dopo le dimissioni di Golda Meir da primo ministro nel 1974, Peres ebbe la possibilita' di candidarsi come premier, ma si trovo' di fronte per la prima volta come rivale Yitzhak Rabin, collega di partito, ma eterno avversario nella leadership del partito laburista e, quindi, del governo.
Nella sua lunga carriera diplomatica ha provato soprattutto a risolvere il problema della Striscia di Gaza e per un certo tempo ha sperato che re Hussein di Giordania potesse essere un partner affidabile nei negoziati con gli arabi e con Arafat. Peres lo incontro' segretamente a Londra nel 1987 e cerco' una base di negoziazione con lui, ma il lavoro venne rigettato dall'allora premier conservatore intransigente Yitzhak Shamir. Ben presto scoppio' la prima Intifada e si appanno' il ruolo di mediatore del sovrano hashemita. In seguito Peres si mosse sempre piu' verso un dialogo con l'Olp, anche se evito' di impegnarsi direttamente fino al 1993. Il successo in questa direzione politica e diplomatica, Peres lo ottenne con gli Accordi di Oslo e rimase sempre coerente all'intesa e all'Autorita' nazionale palestinese anche durante la prima e la seconda Intifada. Negli ultimi anni, si dedicava a tempo pieno alla sua fondazione, il Perese Centre for Peace, volto alla promozione del dialogo tra israeliani e palestinesi. Accanto allo sviluppo economico e alla pacificazione della zona, Peres ha sempre lavorato per raggiungere la sicurezza interna a ogni costo. (AGI)