Marine Le Pen assicura di non voler distruggere l'Europa. "Al contrario. La voglio salvare. E rifondare su basi del tutto diverse", afferma la candidata alle presidenziali francesi, intervistata dal 'Corriere della Sera', e spiega la sua idea di alleanza europea di Stati liberi e sovrani: "È il modello dell'Airbus. O di Ariane. Ha presente l'aereo e i missili spaziali frutto della cooperazione? Un gruppo di Paesi si mette d'accordo su un progetto, e lo realizza. Ma nessun Paese deve imporre qualcosa a un altro. Bruxelles non puo' stipulare i Trattati di libero scambio e imporli agli Stati sovrani". La candidata ribadisce poi il progetto di limitare l'euro alla Banca centrale e alle grandi imprese, e ripristinare "non solo il franco. Tutte le monete nazionali; alcune, ad esempio la sterlina, non hanno mai cessato di esistere. Del resto c'è stata una fase in cui l'euro - non solo l'Ecu come dice Macron; l'euro - era la moneta delle transazioni internazionali, mentre in Francia ci scambiavamo franchi e in Italia lire".
"Macron non conosce la Francia"
Le Pen attacca il suo avversario nel ballottaggio, Emmanuel Macron, e definisce "inquietante il pensiero che la Francia possa essere governata da un uomo di cui non si sa nulla. L'ha detto anche il Papa" e "non credo - aggiunge - che il Papa parli a caso. E non credo si riconosca nel candidato ultraliberale, che sostiene la precarizzazione del lavoro e la distruzione della coesione sociale. L'uomo della grande finanza. Proprio ciò che Francesco combatte". Le Pen dipinge Macron come "freddo, rigido, cinico. Lui - dice - certo il problema della fila al pronto soccorso, della casa popolare, del dumping sociale non se lo pone. Non conosce la Francia, non la sente, non la capisce".
"Con mio padre zero rapporti"
Ancora: "Macron a 39 anni è un uomo del passato. Del sistema. Delle elites. Di Hollande". Quanto ai rapporti con il padre Jean-Marie, storico leader del Front National, la candidata assicura che sono "zero. E zero resterà. Ogni volta che ha potuto danneggiarmi, l'ha fatto. Quanti neonazisti ci saranno in Francia? Trenta? Li tira fuori in ogni momento. Ha dato un'arma ai miei avversari: non a caso è stato invitato in tv in questi giorni più che in tutta la sua carriera". Sulla storia, un'altra frecciata all'avversario: "Ricordo che 'En Marche', il nome del partito di Macron, era uno slogan di Vichy. Il candidato oscuro è l'altro".
"Siamo Davide contro Golia"
Guardando al voto di domenica, "siamo Davide contro Golia", afferma Le Pen, secondo cui però "una divina sorpresa è possibile. Ma è stata una campagna durissima. Non c'è un'associazione che non si sia schierata contro di me. Tutte, pure il club dei giocatori di bocce, la compagnia dei cuochi della domenica... Scherzi a parte, i presidi delle facoltà mandano mail minatorie agli studenti, i sindaci sono scatenati. I giornali poi non hanno vergogna. Non ce n'è uno, dico uno, che mi sostenga". I pronostici non sempre si rivelano attendibili, ricorda Le Pen: "Dicevano che dopo la Brexit agli inglesi sarebbe caduto il cielo in testa; invece l'economia va bene e la May si prepara a vincere le elezioni, e con lei potrei avere un ottimo rapporto. Con Trump e Putin di sicuro mi troverei meglio di quanto non si troverebbe Macron. E lo stesso vale per Modi, che guida una grande potenza su basi nazionali e identitarie; e gli indiani seguono con attenzione il voto francese. L'avvenire dura a lungo; e un giorno tutto può succedere. Lo diceva de Gaulle, no?".
"I Cinque Stelle? Meglio Salvini"
Lanciando uno sguardo ai possibili partner italiani, Marine Le Pen non è a suo agio con il Movimento 5 Stelle. Che rapporto ha con Grillo? "Non lo conosco. So che il suo movimento condivide la critica a Bruxelles e alla moneta unica. Ma nel Parlamento di Strasburgo con loro è impossibile lavorare: sono tutti pro-immigrazione". E al giornalista che fa notare come la linea M5S sia un'altra, risponde: "Speriamo. Intanto in Italia ho diversi interlocutori. Il primo è Matteo Salvini. Gli ho detto molte volte: fai una lista sovranista, per la dignità nazionale. Tu sei forte al Nord; trova un alleato al Sud". Quanto a Berlusconi, "è un uomo d'affari", commenta Le Pen, secondo cui "dentro il suo partito molti la pensano come me. Daniela Santanche' e' una cara amica. Il movimento di Giorgia Meloni è interessante. Anche se, quando vengo da voi, ho l'impressione che ogni italiano fonderebbe il suo movimento", conclude Le Pen.