Il miliardario Guo accusa l'élite cinese. E ora è ricercato dall’Interpol
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Il miliardario Guo accusa l'élite cinese. E ora è ricercato dall’Interpol
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La red notice dell'Interpol

Le accuse di Guo

  • Il figlio di un ex alto funzionario cinese, He Jintao, si sarebbe opposto, tramite un suo socio in affari, al tentativo di Guo di scalata alla Founder Securities, una delle più grandi società di brokeraggio in Cina, con un valore di mercato di circa dieci miliardi di dollari e che dal 2008 ha una joint venture con Credit Suisse. “Se potessi rendere pubbliche le prove contro di te, He Jintao, ti prometto che in 24 ore, dieci milioni di persone scenderebbero in strada e ti mangerebbero vivo”, ha dichiarato Guo in una delle due interviste rilasciate al Mirror Media Group, emittente in lingua cinese con sede a Long Island. Guo, scrive il New York Times, non avrebbe fornito prove, ma ci sarebbero documenti che provano la detenzione di una quota nella Founder Securtities, tramite soci in affari, di He Jintao, figlio dell’ex capo dell’anti-corruzione cinese, He Guoqiang.
  • Guo accusa un vice ministro della Pubblica Sicurezza cinese, Fu Zhenhua, di averlo minacciato e di avere tentato di estorcergli cinquanta milioni di dollari e informazioni sensibili in cambio di protezione ai suoi dipendenti e alla sua famiglia. Le informazioni riguardavano, secondo quanto dichiara lo stesso Guo, il rapporto tra il capo della Commissione Disciplinare anti-corruzione, il potentissimo Wang Qishan, e la compagnia aerea Hainan Airlines: a volerlo sapere sarebbe stato direttamente il presidente cinese, Xi Jinping. Fu Zhenhua “mi ha chiesto di cercare informazioni su Wang Qishan e sul suo rapporto con la Hainan Airlines” nella quale avrebbe una quota la nipote di Wang, ha dichiarato Guo a Voice of America.
  • Guo ha promesso di “sganciare una bomba atomica di accuse di corruzione” nei confronti delle famiglie di alti funzionari cinesi per i loro affari in alcuni imperi d’affari nel corso dell’intervista a Voice of America, interrotta dopo un’ora (su tre che ne doveva durare) per “pressioni da varie parti”. Il Ministero degli Esteri cinese avrebbe anche convocato un giornalista dell’ufficio pechinese di Voice of America per invitarlo a non pubblicare l’intervista. Guo ha negato l’accusa di corruzione e accusa il governo cinese di “usare tattiche terroristiche” contro la sua famiglia.

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