Chi era Martin McGuinness, il comandante irlandese passato dalla violenza alla politica
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Chi era Martin McGuinness, il comandante irlandese passato dalla violenza alla politica
Una straordinaria vita tra violenza e politica. Così potrebbe essere riassunta la storia di Martin McGuinness, ex comandante dell'Irish Republican Army (IRA) ed ex vice-premier nord-irlandese, morto oggi a 66 anni. Figura di primo piano nella lotta armata degli anni '70, fu contemporaneamente il protagonista principale dei processi di pace che portarono il partito repubblicano, Sinn Fein ("noi stessi"), nel 1998, a chiudere le ostilità con Londra. Il "Good Friday Agreement" come venne poi ribattezzato dai giornali. Una pace confermata definitivamente, nel 2012, da una stretta di mano con la regina Elisabetta. Un momento storico per certi versi inaspettato, dato che nel 1979 uno degli attentati dell'IRA si concluse con l'uccisione di Lord Mountbatter, ultimo viceré d'India, e membro della famiglia reale. "Un incontro piacevole, certo, ma resto sempre repubblicano" fu il suo commento, al termine dell'evento. Una coerenza che gli ha permesso di ottenere il rispetto di una nazione intera.
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Il ricordo del "Bloody Sunday"

McGuinness faceva già parte dell'IRA quando, a Derry, le forze armate inglesi aprirono il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili. Era il 30 gennaio del 1972. Il giorno del "Bloody Sunday", la domenica di sangue. Una delle pagine più nere di quegli anni. "Eravamo tornati a casa per qualche ora di sonno. Il nostro compito era quello di combattere le possibili incursioni dell'esercito britannico. In quelle ore pensavamo ci fossero meno probabilità che si verificasse un'azione così diretta" raccontò il The Indipendent, nel 2002. Non fu così. Furono 14 i morti e 13 i feriti. Alcuni minorenni.

Una storia di lotta e coerenza

Il suo nome completo era James Martin Pacelli McGuinness. Nacque nel 1950 in una famiglia numerosa e profondamente cattolica, come dimostra l'omaggio a Papa Pio XII. A 15 anni, per aiutare la famiglia, divenne assistente di un macellaio ma presto lasciò tutto per diventare un fervente difensore dei diritti civili e della causa repubblicana nord-irlandese. Nel 1970 arrivò l'adesione al Sinn Fein e l'inizio della battaglia politica. Nel 1973 il primo arresto, quando fu sorpreso vicino a una macchina carica di munizioni ed esplosivi: "Combattiamo contro l'uccisione del nostro popolo, sono un membro dell'IRA e ne sono orgoglioso" dirà durante il processo .Nel 1979 l'elezione a capo dell'organizzazione militare. Anni di attentati, stragi e scontri armati. Oltre tremila morti in trent'anni.

Gli ultimi anni

Nel 1998, dopo la firma del trattato di pace, entra nel governo di Belfast con la carica di ministro dell’educazione. Nel 2007, Ian Paisley, storico leader del DUP (Democratic Unionist Party) dell'Irlanda del Nord, lo nomina vice-Primo Ministro. Dal 1997 al 2013, fu anche eletto a Westminster. Un doppio incarico solo di facciata visto che non si presentò mai in Parlamento, in linea con la scelta dei repubblicani di boicottare il mondo delle istituzioni politiche britanniche. Pochi mesi fa il ritiro definitivo dalle scene a causa di una rara malattia genetica al cuore. E oggi, infine, la morte annunciata da un comunicato del Sinn Fein e da Gerry Adams, il leader dell'IRA di cui McGuinness era l'uomo più fidato: "Martin era un repubblicano appassionato, che lavorò senza sosta per la pace e la riconciliazione e per la riunificazione di questo paese”.
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