Donald Trump ha indicato Neil Gorsuch, conservatore di 49 anni, alla Corte Suprema per lo scranno che fu di Antonin Scalia, morto un anno fa. L'ex presidente Barack Obama aveva nominato Merrick Garland, ma il Senato, controllato dai Repubblicani, l'aveva bocciato.
Ora sono i democratici ad annunciare l'ostruzionismo, proprio per fra pagare agli avversari quel voto. Su 100 senatori, servono almeno 60 voti perché la nomina di un giudice della Corte Suprema sia ratificata. I Repubblicani hanno 52 seggi e quindi sono esposti al rischio di bocciatura del giudice nominato. Ma, diversamente da un anno fa, il Gop ha in mano “l’arma nucleare”: una revisione dei regolamenti che consenta di approvare un giudice a maggioranza semplice. Almeno altri tre membri della Corte Suprema, il conservatore Anthony Kennedy e i liberal Stephen Breyer e Ruth Bader Ginsburg, potrebbero ritirarsi durante la presidenza Trump determinerà il corso degli Usa per generazioni.
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - Agi
La composizione della Corte Suprema prevede 9 membri, ne sono rimasti 8: 3 sono di destra (John Roberts, Clarence Thomas e Samuel Alito), 4 sono liberal (Ruth Bader Ginsburg, Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer) mentre Anthony Kennedy, scelto da Ronald Reagan nel 1988, è considerato di centro.
La nomina arriva dopo un anno di scontri
La nomina di Gorsuch arriva dopo dodici mesi di scontri tra Repubblicani e Democratici sulla nomina del successore di Scalia, magistrato di fede conservatrice, amato dalla destra ma rispettato anche dalla sinistra, tanto da essere definito da Barack Obama come "uno dei giudici e dei pensatori più importanti che abbiano mai servito la Corte Suprema". Subito dopo la sua scomparsa, il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, invitò l'allora presidente degli Stati Uniti a lasciare il compito di nominare il successore di Scalia all'amministrazione successiva. L'ala dura del Tea Party, da parte sua, promise subito ostruzionismo. Se Obama avesse nominato un giudice di orientamento 'liberal' al posto di Scalia, la Corte Suprema si sarebbe ritrovata con una maggioranza semplice di toghe vicine ai Democratici, uno scenario che il 'Gop' avrebbe fatto di tutto per scongiurare. Nonostante il pressing dell'opposizione (il candidato alle presidenziali, Hillary Clinton, definì l'atteggiamento dei Repubblicani "un disonore per la Costituzione"), i Repubblicani, in maggioranza in entrambi i rami del Congresso, riuscirono a far prevalere la cosiddetta "Thurmond Rule", prassi che vede le nomine di un presidente a fine mandato sovente rigettate dal Senato e che prende il nome dal senatore Storm Thurmond che nel 1968, quattro anni dopo aver cambiato casacca e essere entrato nei Repubblicani, lottò per far saltare la nomina di un giudice della Corte Suprema voluta da Lyndon Johnson.
Perché Gorsuch è considerato l'erede perfetto di Scalia
Formatosi a Oxford e a Harvard, Gorsuch era stato uno dei dirigenti di spicco del Dipartimento di Giustizia all'epoca della presidenza di George W. Bush, che nel 2006 lo nominò presidente di Corte d'Appello. Numerose le analogie con Scalia. Come il primo giudice di Corte Suprema italo-americano della storia degli Usa, Gorsuch è un "testualista", ovvero appartiene alla scuola che privilegia l'interpretazione letterale delle norme senza prendere in considerazione il contesto o le intenzioni con le quali furono scritte. E, come Scalia, Gorsuch è contrario a bandire le espressioni di devozione religiosa dagli spazi pubblici ed è famoso per il suo stile di scrittura, caustico e diretto. La maggiore differenza tra i due magistrati è invece la preferenza di Gorsuch per un'amministrazione centrale meno potente, una predilezione per lo 'small government' che lo avvicina all'area più "libertarian" del Partito Repubblicano.
Per approfondire: il profilo di Gorsuch su ScotusBlog