Non vuole pagare il parcheggio per andare a Stonehenge. E Re Artù si rivolge al tribunale
ADV
ADV
Non vuole pagare il parcheggio per andare a Stonehenge. E Re Artù si rivolge al tribunale
ADV
ADV

L'English Heritage contro Re Artù (che si chiama proprio così dopo aver cambiato nome)

Re Artù (Afp) 
Re Artù (Afp) 
Da una parte l'English Heritage, ente pubblico che da anni ha cura del sito archeologico più famoso del Regno Unito, dall'altra il signore del Regno di Logres. Che si chiama davvero Re Artù, perché una volta un altro tribunale fu così sconsiderato da accettare la richiesta di tale John Rotwell affinché il nome che portava fin dalla nascita, e con il quale aveva prestato anche servizio militare nei paracadutisti del Royal Hampshire Regiment, fosse cambiato. Riconoscendo, secondo il diretto interessato, di fatto un rapporto di discendenza diretta di sangue, se non di metempsicotica reincarnazione.

La mitica Excalibur per insignire i compagni d'arme

Da allora la vita di Artù e' stata una lotta per il riconoscimento dei suoi legittimi diritti, per combattere la quale nel lontano 1986 comprò anche Excalibur, la spada "taglia pietra e acciaio" che l'antenato brandiva nelle famose sei battaglie contro i sassoni di Octa. Oddio, non è che avesse trovato l'orginale, anche perché finito da secoli in fondo a un lago ad opera di Sir Galvano; però riuscì a procurarsi la spada usata nel film ad esso dedicato cinque anni prima, una pietra miliare del suo genere firmato da John Boorman. Con essa dice di aver insignito con gli ordini della cavalleria più di un compagno d'arme, e ora tutti li raccoglie nella sua casa di Farnborough, nell'Hampshire, attorno ad una tavola di cui non si conosce la forma, ma è facile immaginarsela.
  Stonehenge (Afp)
  Stonehenge (Afp)

Re Artù salta il tornello per non pagare il biglietto a Stonhenge

Lo scontro sul parcheggio, "non pago il pedaggio per pregare"

ADV