Roma - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto alla Cia di preparare un cyber attacco "clandestino" ad ampio raggio contro la Russia in grado di imbarazzare e infastidire il Cremlino. Lo riferisce la Nbc citando fonti di intelligence che però non hanno rivelato quali siano le esatte misure che la Cia sta considerando, limitandosi ad affermare che l'Agenzia statunitense ha avviato i preparativi e selezionato alcuni possibili obiettivi. Nei giorni scorsi la Casa Bianca ha preannunciato la possibilità di una risposta informatica alla Russia, accusata di interferenze nella campagna per le presidenziali americane.
La tensione tra Russia e Stati Uniti continua a salire. Nel giorno dell'incontro a Losanna tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato americano, John Kerry, per rilanciare il dialogo e discutere di nuove trattative di pace per la Siria, arriva l'affondo di Bashar al-Assad. Il presidente siriano, grande alleato di Mosca, in un'intervista alla 'Komsomolskaya Pravda' ha accostato il conflitto che dal 2011 insanguina il suo Paese a una nuova puntata della Guerra fredda e ha avvertito che ad Aleppo si combatterà ad oltranza. La guerra in Siria "è un teatro del confronto globale tra Usa e Russia".
Assad ha sottolineato che "la riconquista di Aleppo est sarebbe una grande vittoria strategica e politica" e ha detto di non prendere neppure in considerazione l'ipotesi di un accordo con i ribelli: "Bisogna sospingere i terroristi verso la Turchia, da dove vengono, oppure ucciderli. Non ci sono altre opzioni". Per il presidente siriano questo conflitto rischia di diventare un nuovo Vietnam per gli americani. "L'America vuole conservare la sua egemonia sul mondo. Io penso che l'Occidente, in particolare gli Stati Uniti, non abbiano mai cessato la Guerra fredda, neppure dopo la caduta dell'Unione Sovietica". Il presidente siriano ha auspicato che il riavvicinamento tra Russia e Turchia possa indurre Ankara a non sostenere più i gruppi ribelli.
A Losanna oggi si riuniscono oltre al ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato americano, John Kerry, il ministro iraniano Mohammad Zarif, l'inviato speciale dell'Onu, Staffan De Mistura, e i rappresentanti di Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Egitto, Iraq e Giordania. L'obiettivo di questo nuovo summit in Svizzera è di studiare "possibili ulteriori mosse per creare le condizioni per la soluzione della crisi siriana".(AGI)