Strage in locale gay di Orlando, 50 morti. L'ombra dell'Isis
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Strage in locale gay di Orlando, 50 morti. L'ombra dell'Isis
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Dopo essersi barricato all'interno del locale e aver trattenuto decine di ostaggi per quasi quattro ore, le teste di cuoio hanno fatto irruzione e lo hanno ucciso, mettendo fine all'incubo quando erano ormai le sei del mattino. Dei nove agenti entrati nel locale, uno è stato colpito all'elmetto in kevlar ed è rimasto ferito a un occhio. Ma dalla conta dei corpi è venuto un bilancio drammatico, senza precedenti sul suolo americano: 50 morti, a cui vanno aggiunti i 53 feriti.

Il padre dell'attentatore, Mir Sedique, citato da alcuni media Usa, si e' scusato per il folle gesto del figlio, ma ha sottolineato che a suo giudizio "non ha niente a che fare con la religione": "Siamo sconvolti come l'intera nazione", ha assicurato. L'uomo non si sarebbe accorto di nulla di strano nel comportamento del figlio che potesse far prevedere una simile azione, anche se ha raccontato che qualche mese fa aveva notato che si era indispettito alla vista di due uomini che si baciavano per strada a Miami.

Il sindaco di Orlando, Buddy Dyer, ha proclamato lo stato d'emergenza nella città, ancora sconvolta per l'uccisione appena 24 ore prima di Christina Grimmie, star di 'The Voice', mentre firmava autografi al termine di un concerto nella stessa metropoli della Florida.

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