Bruxelles - La Commissione europea ha proposto a Parlamento e Consiglio Ue di inserire la Turchia nella lista dei Paesi terzi senza obbligo di visto per il soggiorno su suolo comunitario. Una decisione politica che premia gli sforzi di Ankara per allinearsi alle normative europee, che pero' al momento la repubblica turca non soddisfa in pieno. Dei 72 requisiti richiesti il partner extra-europeo ne ha rispettati 65, sette in meno del previsto per ottenere la liberalizzazione dei visti. Restano ancora cinque condizioni da soddisfare entro il 30 giugno: misure di contrasto alla corruzione; allineamento alle regole comunitarie in materia di protezione della privacy, con un'Autorita' garante pienamente indipendente; conclusione di un accordo "operativo" con Europol, l'agenzia di polizia europea; offrire "un'efficace cooperazione" giudiziaria in materia penale con tutti gli Stati membri dell'Ue; rivedere le norme anti-terrorismo nazionali e allinearle a quelle comunitarie, "in particolare attraverso una migliore allineamento della definizione di terrorismo".
A queste cinque condizioni se ne aggiungono altre due, che per ragioni procedurali e di attuazione pratica richiedono tempi piu' lunghi, e non sara' dunque possibile avere per il 30 giugno. La Commissione chiede comunque un'approvazione accelerata delle proposte legislative necessarie per soddisfare gli ultimi due requisiti, che sono l'aggiornamento dei passaporti biometrici esistenti, in modo da includere funzioni di sicurezza in linea con le norme Ue, e "la piena attuazione" delle disposizioni dell'accordo di riammissione Ue-Turchia, tra cui quelli relativi alla riammissione di cittadini di paesi terzi. "Questo non e' possibile, semplicemente perche' queste disposizioni entreranno in vigore solo a partire dall'1 giugno", ha ricordato l'esecutivo comunitario. (AGI)