Berlino - Ha deciso di sospendere quanto meno temporaneamente le proprie apparizioni in tv Jan Boehmermann, il comico autore del caustico poema satirico dedicato a Recep Tayyip Erdogan che ha fatto andare su tutte le furie il presidente turco, e condotto alla 'capitolazione' persino Angela Merkel, costretta infine a concedere il nulla osta all'incriminazione dell'attore-presentatore per lesa maestà, la diffamazione di un capo di Stato straniero, sulla base di una legge che lei stessa ha preannunciato di voler abrogare. "Ho deciso di concedermi una piccola pausa televisiva", scrive Boehmermann sul proprio account Facebook, "affinché il pubblico e Internet possano concentrarsi su questioni davvero importanti, come la crisi primaverile, i video sui gatti o la vita amorosa di Sophia Thomalla (modella popolarissima in Germania; ndr). Ci sono cose più rilevanti di una poesia letta durante un programma di satira", è il seguito.
"Ora me ne andrò a fare un viaggio in Corea del Nord", continua il comico in tono sarcastico, "così da farmi spiegare bene come funziona questa faccenda della libertà di stampa, e mostrare il cammino di Santiago": allusione allo storico percorso medievale dei pellegrini in cerca di penitenza.
L'artista tedesco infine ringrazia "per la grande solidarietà che ho percepito nei miei confronti, dalla Saar alla Sassonia", cioè da un capo all'altro del Paese. "Al tempo stesso tutto ciò mi pone in una situazione difficile", conclude. "Quando persino Beatrix von Storch (europarlamentare del partito filo-xenofobo di estrema destra Afd nota per il suo radicalismo, ndr) si mette a lottare per il diritto alla satira, su chi ancora mi resta di poter fare battute?".
Obbligato da una settimana a circolare sotto scorta, oggi Boehmermann è stato difeso a spada tratta da Thomas Bellut, direttore generale dell'emittente televisiva pubblica 'Zdf', che trasmise la performance anti-Erdogan. "Lo appoggeremo", ha assicurato Bellutt al settimanale 'Der Spiegel'. Persino il popolare tabloid conservatore 'Bild', vicino da sempre alla Cdu (che, a differenza della Spd, non ha battuto ciglio davanti alle pretese punitive di Ankara) ha accusato il cancelliere Merkel di essersi "inginocchiata" ai piedi dell'uomo forte della Turchia. (AGI)