Roma - L'Austria non indietreggia e, come annunciato, ha avviato la costruzione di una barriera al Brennero per contenere, "ove necessario", l'afflusso di migranti dall'Italia. I lavori sono iniziati vicino all'area di servizio autostradale, a poche decine di metri dove - prima degli accordi di Schengen -esisteva il confine: due ruspe stanno sollevando una parte dell'asfalto nella zona dell'area di servizio Rosenberger esattamente nella parte opposta dove il 3 aprile scorso sulla strada statale si registrarono gli scontri tra polizia austriaca ed attivisti in maggioranza italiani. Inizialmente saranno rimossi i guardrail per consentire la messa in opera della struttura che sarà lunga 250 metri cioè la larghezza complessiva del valico. Le opere sono gestite dalla società autostradale austriaca Asfinag su indicazione del ministero degli Interni di Vienna.
"Costruire barriere fra stati di Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta", ha affermato al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo il Commissario per l'immigrazione, Dimitris Avramopoulos. "Credo nella costruzione di ponti, non di muri - ha osservato - serve una politica dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata".
Italia a Ue, barriere Brennero non necessarie
L'Austria avvia i lavori per la costruzione del 'muro' del Brennero
(video Ruptly.tv)
La costruzione della barriera è stata duramente criticata anche dal premier, Matteo Renzi. "Ho chiesto agli uffici e all'ambasciatore Calenda di verificare tutti i passaggi normativi a livello europeo per chiedere conto della correttezza delle cose che sta facendo l'Austria. Su questa vicenda esigiamo e pretendiamo che siano rispettate le regole", ha detto il presidente del consiglio da Teheran, dove si trova in visita. "Lo facciamo nell'interesse dell'Austria, dell'Alto Adige e delle popolazioni. Abbiamo il diritto-dovere di verificare quello che sta accadendo in quell'area. Abbiamo chiesto di procedere e avanzato una richiesta di chiarimento", ha spiegato il premier.
Anche la Commissione europea si è detta "molto preoccupata" dall'annuncio dell'Austria. "Per ora - ha affermato la portavoce Natasha Bertaud - abbiamo visto l'annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi guarderemo alla situazione con molta serieta'". Le barriere, ha constatato, ostacolano il principio della libera circolazione che e' un principio fondamentale dell'Ue. "Non c'e' evidenza per ora di un trasferimento dei flussi di migranti irregolari dalla Grecia all'Italia", ha aggiunto, riferendosi al piu' temuto degli "effetti collaterali" degli ostacoli che i profughi incontrano sulla rotta balcanica anche in seguito all'accordo con la Turchia. "La reitroduzione dei controlli alle frontiere interne allo spazio Schengen deve essere giustificata dalla necessita' ed essere proporzionale - ha aggiunto Bertaud - il commissario Avramopoulos e' in contatto con le autorita' austriache che nelle prossime ore dovranno spiegare la loro decisione". (AGI)