Atene - La Grecia ha ripreso a riportare migranti e rifugiati verso la Turchia, come previsto dal controverso accordo con l'Ue. E dalle prime ore dell'alba ha cominciato l'espulsione di un totale di 140 persone. All'alba, intorno alle 04:00 di mattina, è salpata la prima imbarcazione dalle isole di Kos e Samos diretta a Lesbo, con 95 rifugiati. La lancia raggiungera' a breve Lesbo e da li' ripartira' alla volta della Turchia. Proprio da Lesbo all 08:00 e' partita alla volta della Turchia una seconda imbarcazione con 45 persone, tutte di nazionalita' pakistana. Tre attivisti sono stati arrestati perche' hanno tentato di aggrapparsi all'ancoraggio del traghetto per evitare che lasciasse il porto: due uomini e una donna si sono lanciati om acqua, attaccandosi alla catena dell'ancora per impedire che l'imbarcazione di Frontex salpasse e prendesse il largo. Alla fine i tre hanno accettato di salire su una lancia della Guardia Costiera greca e sono tornati in porto.
Allarme di Vienna, in Italia in arrivo 300mila migranti
La Germania ha registrato un calo di due terzi nelle richieste di asilo, ma invita alla cautela guardando al possibile emergere di nuove rotte di migranti, per esempio dall'Italia, dopo la chiusura della 'via' balcanica. A marzo, ha riferito il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere, sono state presentate 20mila domande, a fronte dei 60mila del mese precedente. Una riduzione progressiva che va avanti da dicembre, quando "avevamo 120mila persone (che facevano domanda; ndr), a gennaio 90mila, a febbraio 60mila e ora a marzo 20mila". De Maiziere pero' e' rimasto cauto, sottolineando che "nonostante gli sviluppi positivi, e' troppo presto per fare una previsione per l'intero anno". "Non sappiamo - ha aggiunto - se emergeranno altre rotte, specialmente Libia-Italia, e come l'Italia rispondera'". (AGI)