Lahore - Continuano le indagini in Pakistan dove più di 200 persone sono state fermate e "piu' di 5.000 interrogate dopo l'attentato di Pasqua a Lahore, che ha causato 73 morti. Lo ha annunciato il ministero della Giustizia del governo provinciale del Punjab Rana Sanaullah. "Piu' di 5.000 persone sono state interrogate e gran parte di esse sono state poi rilasciate, mentre 216 sono state trattenute per ulteriori e piu' approfondite indagini", ha comunicato Sanaullah, aggiungendo che le ricerche hanno coinvolto tutti i distretti della provincia.
Già negli scorsi giorni erano state arrestate 15 persone tra cui 3 fratelli del kamikaze che si è fatto esplodere a Lahore. Il terrorista è stato identificato come Yousuf Farid, nato l'1 gennaio 1988 e residente a Lahore nel distretto di Muzzafargah. Secondo quanto riferito da un portavoce della polizia, il 28enne ha frequentato una scuola coranica per 8 anni. Il suo documento di identità è stato trovato nel luogo dell'attentato.
Il kamikaze talebano si è fatto saltare in aria al tramonto e ha preso di mira le centinaia di persone che stavano uscendo dal parco per raggiungere le auto dopo aver festeggiato la Pasqua con una giornata all'aria aperta. L'esplosione è avvenuta poco distante da alcune altalene e le vittime sono in gran parte donne e bambini. Il bilancio fornito dalle autorita' locali e' destinato ad aggravarsi perche' molti dei feriti sono gravi.
Il gruppo talebano Jamaat ul Ahrar ha rivendicato "la responsabilita' dell'attacco contro i cristiani che celebravano la Pasqua", come ha dichiarato il portavoce Ehansullah Ehsan, a un quotidiano pakistano. Il gruppo ha spiegato che l'attacco rientra nell'offensiva "Saut-ul-Raad", "La voce del tuono", che continuerà per tutto il 2016. Nella rivendicazione il portavoce del gruppo talebano Jamaat-ul-Ahrar, ha precisato: "i cristiani erano l'obiettivo del nostro attacco". Secondo la polizia di Lahore gran parte delle vittime e' musulmana. (AGI)