Tripoli - L''operation manager' della ditta italiana Bonatti che opera nel complesso gasifero libico di Mellitah, Dennis Morson, ha incontrato Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani liberati venerdi' a Sabrata dopo essere stati rapiti lo scorso luglio nell'ovest della Libia. In un filmato postato sul profilo Facebook delle milizie di Sabrata impegnate contro l'Isis nell'area di crisi, il manager in inglese ha spiegato di aver ricevuto la comunicazione della liberazione dei due tecnici e di essersi immediatamente recato a Sabrata. "Li ho trovati fisicamente bene anche se sofferenti: ora faremo il possibile per favorirne il ritorno in Italia una volta terminate le pratiche necessarie".
Nelle prossime ore, Calcagno e Pollicardo potrebbero essere portati a Tripoli. "Non sono pronti i documenti: appena saranno pronti, saranno trasferiti", ha spiegato la moglie di Calcagno, Concetta Arena, raggiunta telefonicamente. I due tecnici hanno trascorso la notte a Sabrata, nella stazione di polizia dove erano stati portati subito dopo il rilascio.
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Pubblicato da ?????? ???????? ?????? - Sabratha Media Center su Venerdì 4 marzo 2016
Venerdi' sera e stamane, Pollicardo ha di nuovo chiamato la famiglia, a Monterosso al Mare. "Ha semplicemente voluto salutarci e di nuovo tranquillizzarci", racconta il figlio, Gino Jr. "Ha detto di sentirsi sicuro nel commissariato di polizia di Sabrata e, anche dal tono di voce, ci e' sembrato tranquillo". "Si sentono al sicuro, sono tranquilli", ha confermato la moglie di Calcagno. I due operai non hanno invece detto ne' siano stati interrogati, ne' tantomeno se siano a conoscenza dei tempi di trasferimento. L'amministrazione di Tripoli dovrebbe organizzare in giornata un elicottero per trasportare i numerosi giornalisti, non solo italiani, presenti nella capitale libica per consentire loro di incontrare i due ex-ostaggi.
E' giallo sul rilascio - "Stiamo discretamente fisicamente ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia", avevano scritto i due in un messaggio mostrato dal sindaco di Sabrata, scritto su un pezzo di carta a righe. Sulla dinamica che ha portato alla liberazione ci sono versioni differenti. Il generale Hussein al Zawadi, leader della
municipalita' di Sabrata, ha detto che i due italiani sono stati liberati attraverso un blitz avvenuto "con la collaborazione della popolazione locale" nell'abitazione di una famiglia di origine marocchina, circa tre giorni dopo la
scoperta di un nascondiglio dello Stato islamico dove erano detenuti tutti e quattro gli ostaggi. Una donna avrebbe azionato la sua cintura esplosiva uccidendo anche due suoi figli. Ma c'e' chi sostiene invece che i due fossero stati abbandonati dagli uomini dell'Isis e che si sono dunque liberati da soli. (AGI)