Roma - Forze speciali italiane in Libia contro l'Isis. Nella ridda di ipotesi - spesso contraddittorie - su entità e natura della missione alleata che dovrebbe arginare l'ascesa del sedicente Stato islamico a poca distanza dalle nostre coste, sembra esserci un punto fermo: l'impiego di alcuni dei reparti d'elite che dipendono direttamente dal 'Comando interforze per le operazioni delle forze speciali' che ha il suo quartier generale in quello che è stato il primo campo di volo dell'aviazione italiana, l'aeroporto "Francesco Baracca" di Centocelle (sede anche del Coi, il Comando operativo di vertice interforze, e del Comando della Squadra Aerea). Il Cofs è nato il primo dicembre 2004, allorchè la Difesa Italiana si è dotata, per la prima volta nella sua storia, di uno strumento specifico per la condotta delle cosiddette "operazioni speciali" nei più delicati teatri operativi. Le unità di Forze speciali sono quattro, a cominciare dal 9° Reggimento d'Assalto paracadutisti "Col Moschin" dell'Esercito: è il reparto erede dei reparti d'Assalto della Grande Guerra che combatterono sul Carso e sul Grappa nonché del X Reggimento Arditi, impiegato dietro le linee britanniche nel secondo conflitto mondiale.
L'unità inquadra solo personale in servizio permanente che consegue il brevetto di "incursore" al termine di un difficile e selettivo iter della durata complessiva di due anni con il quale gli operatori vengono messi in condizione di "muovere, sopravvivere e combattere in tutti gli ambienti naturali, da quello montano a quello anfibio e subacqueo". Il Reggimento, inserito nella Brigata paracadutisti "Folgore" e con sede a Livorno, ha partecipato a tutte le operazioni "fuori area" del secondo dopoguerra. Il Goi (Gruppo operativo incursori) è il reparto di Forze speciali della Marina militare erede della X Flottiglia Mas (Motoscafo Armato Silurante) che fu protagonista di leggendarie azioni nel Mar Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale. L'unità, inserita nel Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei" (COomsubin) con sede a La Spezia, inquadra soprattutto personale in servizio permanente ed è costituita da operatori che conseguono il brevetto al termine di un difficile iter addestrativo di durata annuale: i militari vengono addestrati ad operare sia nel loro ambiente elettivo (il mare) sia a terra. Il Goi ha partecipato alla gran parte delle operazioni "fuori area" di quest'ultimo dopoguerra, anche insieme - come presumibilmente dovrebbe avvenire in Libia - al "Col Moschin" dell'Esercito. Il 17° Stormo Incursori dell'Aeronautica Militare è l'ultimo nato tra le unità di Forze speciali made in Italy ed eredita le tradizioni degli ADRA (Arditi Distruttori Regia Aeronautica) protagonisti di molte azioni dietro le linee britanniche in Nord Africa durante il secondo conflitto mondiale. L'unità, inserita nella 1.ma Brigata Aerea con sede presso l'aeroporto di Furbara (Roma), è costituita da incursori selezionati ed addestrati mediante una fase della durata di un anno presso il 9° Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" e, successivamente, mediante corsi di taglio più spiccatamente aeronautico.
L'unità ha partecipato alle più recenti operazioni "fuori area". Quanto infine al Gis (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri, è stato creato alla fine degli anni '70 per combattere il terrorismo interno. Inserito nella 2^ Brigata Mobile dei Carabinieri, di stanza a Livorno, inquadra personale selezionato presso il 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti "Tuscania" ed è addestrato mediante un iter focalizzato essenzialmente sulla condotta di azioni "chirurgiche" connesse con la lotta alla criminalità ed al terrorismo. Il GIS può operare sia quale unità specializzata di polizia, per le esigenze di sicurezza interna alle dipendenze del Viminale, sia quale unità di Forze speciali nelle operazioni "fuori area" alle dipendenze dello Stato Maggiore della Difesa, per il tramite del Cofs. L'azione delle Forze speciali viene normalmente integrata e potenziata da quella di alcune unità di Supporto Operativo: meritano una citazione particolare il 26° Reparto Elicotteri per Operazioni apeciali dell'Esercito, il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti "Monte Cervino" e l'11° Reggimento Trasmissioni, tutt'oggi impegnati fianco a fianco degli incursori in Afghanistan. (AGI)