Teheran - Il presidente Hassan Rohani si trovera' dinanzi un Parlamento ben piu' moderato che il precedente dopo il voto: i riformisti e gli alleati moderati che lo appoggiano hanno fatto un netto balzo in avanti rispetto ai conservatori nelle elezioni legislative di venerdi'; ma nessuno dei due fronti e' riuscito ad ottenere una maggioranza in Parlamento il che vuol dire che il presidente dovra' conquistarsi appoggi e creare maggioranze 'operative'. Sono i risultati ufficiali del voto di venerdi' scorso.
La maggioranza degli ultraconservatori ha perso i loro seggi in Parlamento, e Rohani potra' contare, oltre all'appoggio degli alleati e di parte degli indipendenti, sul voto dei conservatori moderati su alcuni temi o riforme. Sui 290 seggi, i conservatori hanno ottenuto 103 seggi; la lista Speranza pro-Rohani, composta da riformisti e moderati, 95; gli indipendenti 14. Altri 69 seggi andranno al secondo turno in aprile. I rimanenti alle minoranze.
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L'altra elezione di venerdi', quella per l'Assemblea degli Esperti, ha consentito a Rohani di ottenere anche piu' di una vittoria simbolica. Due ayatollah ultraconservatori hanno perso il loro seggio nella potente assemblea, che ha il compito di vigilare sul lavoro della Guida Suprema, Ali Khamenei, e che scegliera' il suo successore se il 76enne ayatollah dovesse morire durante i prossimi 8 anni del suo mandato. Non solo: 15 dei 16 membri della lista per l'Assemblea presentata a Teheran e guidata da Rohani stesso e dal suo alleato, l'ayatollah Akbar Hashemi Rafsanjani, sono stati l'eletti. Rafsanjani, per due volte presidente, e' stato il piu' votato, mentre Rohani e' arrivato terzo. La spinta dei loro sostenitori, molto alimentata dal web, ha consentito di espellere dall'Assemblea, il presidente uscente del plenum, Mohammad Yazdi e l'ultraconservatore Mohammad Taghi Mesbah-Yazdi, ex consigliere del super-falco, ex presidente della Repubblica, Mahmoud Ahmadinejad. (AGI)