Washington - Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per una risoluzione da presentare alle Nazioni Unite sul programma nucleare nord-coreano e non accetteranno il regime retto da Kim Jong-un come uno Stato dotato di armi nucleari. L'accordo, annunciato dalla Casa Bianca, è giunto durante l'incontro tra il consigliere per la Sicurezza Nazionale di Washington, Susan Rice, e il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in questi giorni in visita negli Stati Uniti. La possibilità di un accordo era stata già stata preannunciata qualche ora prima durante la conferenza stampa congiunta di Wang e del segretario di Stato Usa, John Kerry. Cina e Stati Uniti si sono detti d'accordo sulla importanza di una forte e unita risposta internazionale alle provocazioni della Corea del Nord, inclusa una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vada oltre le precedenti, spiega un comunicato diffuso dalla Casa Bianca.
La bozza della risoluzione Onu è stata fatta circolare anche agli altri Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Russia, Francia e Gran Bretagna, oltre a Usa e Cina) e presto dovrebbe essere presentata anche agli altri dieci membri non permanenti. Pechino è tradizionalmente contraria a sanzioni nei confronti della Corea del Nord per il proprio programma nucleare che potrebbero avere come riflesso il collasso della già fragile economia di Pyongyang, dipendente dalle importazioni dalla Cina per molti generi di prima necessità , tra cui anche il petrolio. La possibilita' di sanzioni nei confronti della Corea del Nord era emersa dopo l'ultimo lancio di un missile balistico da parte di Pyongyang, il 6 febbraio scorso.
A un mese prima, il 6 gennaio, risale l'ultimo esperimento nucleare sotterraneo, che il regime di Kim Jong-un dichiara essere stato compiuto con una bomba H, anche se molti osservatori americani dubitano che Pyongyang possa essere dotata di un ordigno termonucleare. Se Cina e Usa hanno raggiunto un accordo a Washington sulla Corea del Nord, da Pechino rimane chiaro, invece, il no al sistema anti-missilistico che Washington vuole utilizzare in Corea del Sud per contrastare eventuali altri lanci missilistici di Pyongyang. Lo spiegamento del Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) andrebbe a toccare gli interessi di sicurezza nazionale cinese, ha reso noto nella serata di mercoledì il ministero degli Esteri cinese. "Comprendiamo la legittime preoccupazioni per la Sicurezza della Corea del Sud, ma nessun Paese dovrebbe danneggiare la sicurezza degli altri per perseguire la propria", ha spiegato la portavoce Hua Chunying. (AGI)