Roma - Inviare forze Ue sul terreno in Siria per proteggere i civili e mettere così un freno al flusso di migranti che cercano a migliaia di raggiungere l'Europa attraverso il corridoio balcanico. E' l'idea lanciata dal ministro degli Esteri croato, Miro Kovac, che all'AGI ha sottolineato, "non dovremmo farci scrupoli a ragionare su un dispiegamento di forze Ue a carattere umanitario in Siria". Per il capo della diplomazia di Zagabria, ospite della Sioi per l'incontro 'Europa, frontiere, integrazione', "se possiamo aiutare, fornendo aiuto sul terreno con i nostri eserciti, perche' no: non mi farei scrupoli a farlo, aiutare le persone sul terreno in Siria se possibile".
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Non si puo' escludere la Grecia quando si parla di migranti e rotte balcaniche, ha aggiunto il ministro, nel giorno in cui a Vienna si incontrano diversi Paesi dell'Europa orientale e sud-orientale, senza pero' Atene che non e' stata invitata. "Credo fermamente che sia necessario includere sempre la Grecia quando si parla di rotta dei Balcani e protezione dei confini esterni", ha sostenuto Kovac. Guardando ai muri innalzati da alcuni Paesi dell'area, Kovac ha respinto l'idea, sottolineando la necessita' di proteggere in modo molto efficiente i confini esterni dell'Ue, "facendo entrambe le cose: da un lato proteggere la frontiera tra Grecia e Turchia e allo stesso tempo aiutare la Grecia, garantendo il confine con la Macedonia". (AGI)