Des Moines - Sorpresa in Iowa nei caucus che hanno aperto le primarie per la Casa Bianca. Tra i repubblicani,
ha trionfato il senatore texano Ted Cruz, che ha battuto clamorosamente il favorito, Donald Trump. Sul fronte democratico, Hillary Clinton e' finita sostanzialmente alla pari con Bernie Sanders: ha vinto con un quasi irrilevante vantaggio dello 0,2%. Risultato del tutto inatteso, vista la stratosferica differenza di potenza di 'fuoco' mediatica e di fondi tra lei ed il senatore Sanders.
Come sarebbe una Casa Bianca con Sanders o Cruz (LEGGI)
Forte di un'organizzazione capillare sul terreno, nel suo discorso della vittoria Cruz ha anticipato i prossimi temi
di battaglia, attaccando i "valori newyorchesi" di Trump, "quelli delle elite liberali che hanno fatto un danno enorme a
New York", e ha rilanciato i valori "giudeo-cristiani" del Paese: i principi "ragionevoli, di buon senso", "di un Paese di
centro destra" e che metteranno "fine a otto anni di Obama".Citando niente di meno che lo slogan "Yes we can" di Barack Obama, il senatore del Texas ha ottenuto il sostegno del 28% dei votanti Gop, staccando Trump che si e' fermato al 24%, poco sopra Marco Rubio al 23%. "Siamo arrivati secondi e sono onorato. Congratulazioni a Ted Cruz", ha detto il magnate del real estate incassando la sconfitta con un inusuale fair play. "Mi avevano detto -ha aggiunto, del resto- di non andare in Iowa perche' non sarei arrivato neppure nella top ten". Forte di un'organizzazione capillare sul terreno, nel suo discorso della vittoria Cruz ha anticipato i prossimi temi di battaglia, attaccando i "valori new-yorkesi" del rivale, "quelli delle elite liberali che hanno fatto un danno enorme a New York", e ha rilanciato i valori "giudeo-cristiani" del Paese: i principi "ragionevoli, di buon senso", "di un Paese di centro destra" e che metteranno "fine a otto anni di Obama".
Sul fronte Democratico, i due candidati hanno lasciato l'Iowa e si sono diretti in aeroporto alla volta del New Hampshire, prossima tappa elettorale, quando ancora non c'era una vittoria netta di uno dei due (49,9% contro il 49,6%). Clinton, come ha detto lei stessa, ha potuto tirare "un profondo sospiro di sollievo", considerato che non le e' toccato rivivere la 'batosta' del 2008, quando proprio la sua sconfitta' in Iowa sanci' l'irruzione sulla scena di Barack Obama. Il socialista Sanders, che e' stato votato soprattutto dagli under-45, ha rilanciato la sua proposta "radicale", sostenendo che l'America "e' pronta per un'idea che funziona per la classe dei lavoratori e non solo per i miliardari". La Clinton deve adesso affrontera' il prossimo appuntamento delle primarie, quello in New Hamsphire, con un'altra tegola sul capo. Un giudice ha infatti deciso di fissare proprio per martedi' prossimo l'udienza sull'uso dell'account di posta elettronica privata quando era segretario di Stato.
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(AGI)