Muscatine (Iowa). - Forse era andato in Chiesa per accattivarsi l'elettorato conservatore cattolico o forse effettivamente animato dalla sua fede cristiano evangelica. Fatto è che Donald Trump, in Iowa per l'ultima settimana di campagna elettorale in vista del caucus che apre il primo febbraio le primarie elettorali americane, è andato in Chiesa e si è dovuto sorbire un sermone sui valori cristiani, innanzitutto quello dell'accoglienza verso gli altri, rifugiati e immigrati clandestini messicani compresi. I cristiani avranno un peso notevole in Iowa e Trump si contende i loro voti con l'altro suo principale rivale repubblicano, il senatore texano Ted Cruz. Il miliardario americano, presbiteriano, si è recato alla First Presbyterian Church di Muscataine, si è seduto in quinta fila e il pastore, Pamela Saturnia, si è lanciata in un sermone sul tema dell'immigrazione, uno dei cavalli di battaglia di Trump nella 'corsa' per la nomination del Gop. "Oggi Gesù ci insegna che è venuto per coloro che sono fuori dalla Chiesa", ha detto la signora Saturnia, insistendo sul messaggio di accettazione per "coloro che sono i meno amati, i più discriminati, i piu' dimenticati nella nostra comunità e nel mondo". E tra questi ha citato proprio i rifugiati siriani, a cui Trump vuole vietare l'ingresso perché li ritiene tutti potenziali terroristi, e i migranti messicani, che il candidato repubblicano vorrebbe tutti rispedire a casa se sono in Usa senza documenti. Piu' tardi, in conferenza stampa, Trump ha detto di aver ascoltato il messaggio, ma di continuare ad essere contro l'immigrazione clandestina e pensare che i siriani devono rimanere a casa loro. "Posso solo che voglio prendermi cura di tutti ma con i siriani, non possiamo farlo". E ha ripetuto che da sempre chiede una 'safe zone', ma in Siria, per tutti loro. (AGI)
(25 gennaio 2016)